mercoledì 27 agosto 2008

la sirena

E' notte fonda. La città è ormai deserta: locali chiusi, luci delle case spente. Non si ode alcun rumore, solo questo leggero vento che fischia tra gli alberi. Sembra quasi che stia cantando una ninna nanna. Per strada non si vede un'anima...
Un momento!
In lontananza si odono dei passi svelti... qualcuno è ancora sveglio. Sono due ragazzi: un uomo ed una donna. Si tengono per mano. Sui loro volti si legge la tristezza. Quale sarà la loro storia? Ed ora, dove stanno andando? Non sembra stiano tornando a casa. Piuttosto... pare si stiano dirigendo al molo. Magari vogliono vedere l'alba... Ma non avverto romanticismo nell'aria.
Arrivano all'inzio del molo. E finalmente arrestano la loro corsa. Si guardano negli occhi. Gli occhi di lei si riempiono di lacrime.
"Non piangere." - le dice lui, accarezzandole il viso.
"Non voglio lasciarti."
"Non abbiamo scelta."
Lei scoppia in un pianto disperato ed affonda il viso nel petto di lui, che le accarezza i capelli con dolcezza. Il suo sguardo è colmo di tenerezza.
"Sta iniziando ad albeggiare. Devi andare."
Lei si stacca da lui e lo guarda negli occhi.
"Io..." - inizia lei.
"Shh... non dire nulla. Non c'è bisogno di parlare per esprimere ciò che provi. Te lo leggo negli occhi. E te puoi leggerlo nei miei. Ora va. Stasera, al tramonto, io sarò ancora qui ad aspettarti."
Un ultimo bacio. Poi lei si avvia verso la fine del molo, senza voltarsi indietro. Solo giunta lì, si volta indietro: un ultimo sorriso. Poi, guarda verso il mare e chiude gli occhi. In quel momento i primi raggi del Sole la investono.
Ciò che accadde esattamente non saprei dirlo perchè ci fu un'esplosione di luce che non mi permise di vedere. So solo che quando questa magia finì, la ragazza non c'era più. E ciò che ho visto poi... forse non l'ho visto davvero. Forse ero abbagliata, forse l'ho solo immaginato... non saprei... ma credo di aver visto, solo per un attimo, la coda di una sirena. E' stato un attimo. Poi, è scomparsa nel blu.

martedì 26 agosto 2008

essere apprezzata

Come ci si sente ad essere belle? Me lo chiedo perchè non lo sono. E sarei curiosa di provare la sensazione che si ha quando qualcuno pensa che te sia bellissima. Ci sono tante persone che di me pensano che sia dolce, simpatica, tenera, un pò matta, intelligente, interessante... ma bella? C'è qualcuno che lo pensa davvero? Ci sono stati ragazzi che mi dicevano che ero bella, per loro la migliore... ma non è lo stesso. Una cosa è dirlo (solo) a parole (fa piacere, ma fino ad un certo punto), un'altra è dirlo con i gesti, con il corpo... cosa si prova quando il ragazzo per cui hai perso la testa strabuzza gli occhi appena ti vede? Cosa si prova quando quello stesso ragazzo resta senza fiato quando gli sorridi? Quando ti mangia con gli occhi? Quando pende dalle tue labbra? ... Cosa si prova? Sarebbe bello provare tutto ciò, almeno una volta...

waiting

Le tue labbra mi chiamano.
Mi dicono di baciarle, di morderle...
Le tue dolci, morbide, invitanti labbra...
Ed io vorrei baciarle...
Ma, forse, sto solo immaginando tutto,
Forse te,
questo bacio che vorrei darti,
questo bacio che è sulla punta delle mie labbra
ed aspetta di essere dato...
te, forse, non lo vuoi.
Non so ancora decifrare i tuoi sguardi,
così intensi, così profondi...
Non so ancora interpretare i tuoi sorrisi radiosi...
e ciò che posso fare,
ciò che mi resta da fare
è solo aspettare,
aspettare che te ti accorga di me.

"Ho un desiderio terribile di un bacio,di quel bacio che tarda tanto a venire."
Anna Frank

martedì 19 agosto 2008

Scanno


Oggi ho fatto un'escursioncina assai carina con Mommo, Maurizio e Babbù. Siamo andati al lago di Scanno.
H 8.30 partenza da casa. Ho guidato io e Mommo mi ha fatto uscire pazza!!! E' troppo agitata... e trasmetteva l'agitazione a me! Infatti, ad una certa ho rinunciato e ho fatto guidare lei... :P
La strada per arrivare al lago è piena piena di curve, ma bellissima... in mezzo alle Gole del Saggitario (nella foto sopra)... che spettacolo della natura! Queste pareti rocciose che si vedono percorrendo la strada per Scanno, che sembrano quasi piombarti addosso... wooooow!!!
Siamo arrivati al lago di Scanno, ci siamo piazzati sulla riva e ci siamo messi a prendere il sole... ed ovviamente mi sono scottata (questa volta solo un pochino... :D ). Verso ora di pranzo ho portato a fare un giretto le mie super mini Babbù. Poi, tipico pranzetto al sacco (quanto adoro i pranzi a base di panini!!!), ed ancora sole, sole e sole. :D Meno male c'era quel pò di venticello gradevolissimo che non ti faceva avvertire il caldo (e per questo non mi accorgevo che nel frattempo mi stavo abbrustolendo... :P ). Verso le 4 siamo andati via (Mommo e Maurizio avevano impegni a Pescara). Al ritorno ho fatto un sacco di foto (magari, quando riuscirò a capire come si fanno a mettere gli album di foto nel blog, forse potrete vederle... :P )
Bella giornata. Posto magnifico. Credo proprio che l'estate prossima (università permettendo...) andrò a trascorrere una decina di giorni lì: mi prenoto una stanza in albergo e me ne vado in giro per Scanno e dintorni... magnifico! In mezzo alla natura... che meraviglia!

lunedì 18 agosto 2008

kisses


Il nostro primo bacio... come potrei dimenticarlo? E' stato dolcissimo. Appena le nostre labbra si sono toccate, il mondo è cambiato... lo spazio intorno a noi è scomparso, il tempo si è fermato... Non si udivano suoni, solo i nostri respiri ed il mio cuore... bum bum... bum bum... Le tue morbide labbra, il tuo dolce sapore... la mia mano sul tuo viso, ad accarezzarti, lentamente... Ed ancora più bello è stato il momento in cui ci siamo guardati negli occhi... Il tuo sguardo... era così... non saprei come definirlo... da sognatore... era come se pensassi di essere in un sogno... e quel sogno ero io... e la gioia è esplosa dentro me. Ed allora ho continuato a baciarti, ancora ed ancora, con dolcezza... con amore...




Dammi mille baci


Viviamo, Lesbia mia, ed amiamo
e non badiamo alle chiacchiere dei soliti vecchi troppo severi.
Il sole
tramonta e poi risorge,
ma noi, una volta che il nostro breve giorno si è
spento,
dobbiamo dormire una lunga notte senza fine.
Dammi mille baci, poi
cento,
poi altri mille, poi ancora cento
poi altri mille, poi cento
ancora.
Quindi, quando saremo stanchi di contarli,
continueremo a baciarci
senza pensarci,
per non spaventarci e perché nessuno,
nessuno dei
tanti che ci invidiano,
possa farci del male sapendo che si può,
coi baci,
essere tanto felici.


Catullo

sorry!

E' così difficile chiedere scusa ad una persona... perchè? Chissà...
Io, ora, qui, su questo blog, voglio chiedere scusa a tante persone. Certo, è molto meno elegante e coraggioso farlo per scritto... ma è già qualcosa. ;P
Questo tempo trascorso a Pescara mi ha aiutato a riflettere , a capire meglio me stessa. Ho ripensato a questo mio 2008 (di solito questi pensieri si fanno in vista del nuovo anno... va beh, ho anticipato i tempi. ;P )... ho fatto tante, troppe cazzate. Ho avuto un periodo di crisi... e sono decisamente colata a picco. E' stata una specie di reazione a catena... ho iniziato con una cretinata assurda (stupida, ma grave)... e, nonostante la consapevolezza di ciò che stavo facendo, non mi sono fermata. Ho continuato a fare cazzate. Sembra strano, ma non ho rimpianti. Da tutto ciò che ho fatto, ho tratto degli insegnamenti di vita non indifferenti.
Per cominciare, voglio chiedere scusa a mio fratello perchè non sono stata sincera con lui fin dall'inizio. Questo ha portato a chiudermi in me stessa... ed è stato orribile. Non solo per il fatto che fa male tenersi tutto dentro, ma anche e soprattutto perchè Mat è mio fratello, la persona migliore che per me esista, di cui possa fidarmi ciecamente, sulla quale posso contare sempre e comunque. Ed io l'ho deluso, tanto. Ed è, per me, la cosa peggiore che potesse capitarmi: deludere una persona a me cara. Perciò chiedo scusa per aver deluso le aspettative di tanti, in primis di mio fratello. Cercherò di essere migliore in futuro.
Voglio chiedere scusa a mia madre. Anche con lei non sono stata sincera da subito. Ma poi è arrivato il giorno in cui le ho raccontato tutto, perchè non ce la facevo più a tenermi tutto dentro, stavo impazzendo. E lei è stata comprensiva. E come poteva essere? Grazie mille, Mommo. Da adesso in poi voglio davvero impegnarmi a dirle tutto perchè lei, mia madre, è davvero la mia migliore amica. Lei e mio fratello sono le persone che non mi tradirebbero mai. Sarei persa senza di loro.
Voglio chiedere scusa a Luca. E' tardi, ma lo faccio lo stesso. Tra me e lui è finita per colpa mia. Non starò qui a rammaricarmi perchè tra noi è finita (ripeto, non ho rimpianti). Se è finita è perchè probabilmente non eravamo così compatibili come credevamo. Però chiedo scusa per come è finita: tirata avanti per 2-3 mesi, quando poteva finire prima. E soprattutto, ho fatto soffrire Luca, tanto. Lui, l'ultima persona di questo mondo che meritava di soffrire. Mi dispiace per essermi comportata male nei suoi confronti e spero che un giorno riuscirà a perdonarmi davvero.
Chiedo scusa a Fabio. Anche lui ha sofferto per causa mia, a causa della mia immaturità. L'ho illuso perchè non avevo il coraggio di affrontare la realtà. Si era innamorato ed io sono stata cieca ai suoi sentimenti. Continuavo a ripetermi che era solo volersi bene. Per me era così. E cercavo di convincermi che fosse così anche per lui. La nostra storia doveva finire prima che ciò accadesse. O forse non doveva cominciare. Non saprei. Che senso ha stare con una persona se da principio ti obblighi a non innamorarti? Non ha senso. Ma non mi pento di ciò che è stato (anche questo non avrebbe senso). Anche questo è servito di lezione. Chiedo scusa per il fatto che affinchè io imparassi certe lezioni, intorno a me qualcuno ha sofferto. Tra questi, anche Fabio.
Questi sono i diretti interessati di tutte le cazzate che ho fatto e detto in questo mio periodo buio (chiamiamolo così). Ma chiedo scusa a tutti quelli che mi sono stati intorno... in questi mesi non ero io. E mi dispiace tanto. Non ero me stessa, ero un'altra me. Non voglio che i miei amici, i miei compagni di università, di pallavolo... tutti, non voglio che vedano qualcosa che non sono io.
Infine, chiedo scusa anche a me stessa. Mi sono davvero fatta male in questo periodo. Sono andata completamente fuori strada. Ho avuto un periodo di perdita della ragione, della razionalità. Sono andata contro ciò in cui ho sempre creduto, contro i miei stessi principi. E cosa resta di un uomo che ha perso tutte le sue certezze? Nulla. Solo un ammasso di carne che respira, mangia, si muove, ma non vive. Ecco, ho avuto un periodo di "non-vita". E solo perchè avevo paura di guardarmi dentro. Avevo paura di capire cosa volessi davvero.
Questo periodo di isolamento mi è servito per ritrovare me stessa. Appena torno a Roma, voglio iniziare una nuova vita, migliore.
Forse sono finalmente cresciuta...

domenica 17 agosto 2008

300

"Addio amore mio". Non lo dice. Non c'è spazio per la tenerezza, non a Sparta. Non c'è posto per la debolezza. Solo i duri e i forti possono definirsi Spartani. Solo i duri. Solo i forti.

sabato 16 agosto 2008

anche l'uomo può volare...

Usain Bolt, nella finale nei 100 metri piani, stabilisce il nuovo record mondiale con 9.69 secondi!!!! Ed il bello è che negli ultimi 30 metri ha anche rallentato per esulatare ed aveva una scarpa slacciata!!!!!! Semplicemente... WOW!

che peccato... :(

Andrew Howe non ce l'ha fatta. Che dispiacere che ho provato. :(
A quanto pare non era in formissima il nostro vice-campione di salto in lungo. Ai giornalisti della Rai ha detto: "Non sono in forma, alle Olimpiadi non si inventa niente. E' dura riprendere dopo un mese di stop. Nell'atletica non si inventa niente. Se il fisico non c'è, non c'è. Sono arrivato senza la forma. Non sono arrivato con le condizioni giuste. Non c'entra lo stadio, non c'entra l'atmosfera. Ho perso tutta l'estate, questa doveva essere una gara interregionale nella quale poter sbagliare tutto." Poi ha aggiunto: "Mi piace correre, sento il bisogno di fare certe cose. E' stato un errore? A posteriori si può dire, ma serve anche un pò di fortuna in queste situazioni. Se fosse andato tutto liscio, questo magari sarebbe stato un anno splendido. Adesso non è il caso di fare drammi: ho 23 anni, non 40. Speriamo che alle prossime Olimpiadi vada tutto bene."
Allora ti aspettiamo alle prossime Olimpiadi, Andrew! :D

venerdì 15 agosto 2008

between the clouds


Il bello è volare... perchè se riesci, anche se cadi, difficilmente ti si spezzeranno le ali... e potrai tornare a respirare le nuvole quando vorrai...
Marco, il saggio nonno puffo

giovedì 14 agosto 2008

scoperte

Ieri per me è stata una giornata di piccole scoperte.
Dovete sapere che la mia camera è talmente un kasino, ma talmente un kasino che ogni tanto spunta fuori qualcosa che non vedevo da secoli. ;P
Esagerazioni a parte... Ho tirato giù da sopra l'armadio due scatole in cui avevo messo non-ricordo-più-cosa quando ho fatto ridipingere la mia camera (5-6 anni fa). Cose che avevo tolto per i lavori e non ho più rimesso al loro posto (anche perchè ogni due anni facciamo ridipingere tutta casa... mi risparmio una fatica! ;P). Le ho aperte... ed in me sono esplosi i ricordi! Tantissime cianfrusaglie, tutti souvenir comprati da me o riportati a me da qualche parte del mondo... Cose che non ricordavo neanche di possedere... che bella sensazione! Ma il momento più bello è stato quando sono arrivata in fondo alle due scatole: tutte le mie medaglie, vinte in qualche competizione: giochi della gioventù, tornei di pallavolo, gare di sci... Tra queste ultime, poi, c'è la mia primissima medaglia: me l'hanno data alla fine del mio primo corso di sci come ricordo: avevo 4 anni. Sulla medaglia... c'è disegnato un Puffo con gli sci... che bellissimo!!!
Quanto amavo sciare: c'ero io con gli sci e c'era la neve. Basta. Mentre sciavo per me non esisteva altro, non pensavo a nulla, se non a filare giù dalle piste a tutta velocità! Quanto mi divertivo... Tra le medaglie c'è anche quella (sempre parlando di gare di sci) di quando sono arrivata seconda... rotolando!!! Sì, ricordo benissimo che nello slalom, ad un certo punto c'era una dunetta di neve fresca. I miei sci si sono conficcati nella dunetta e mi si sono staccati dagli scarponi... ed io ho continuato la mia corsa rotolando... ed in questo modo ho superato il traguardo! Che tajo! ;P
E' stato proprio piacevole ritrovare tutte queste cosine... ma le mie scoperte non finiscono qui. Sì, perchè ieri, dopo tanto tempo, ho riscoperto il piacere di andare in biciletta. Quanto mi sono potuta divertire!!! Prima, sono andata in centro (dovevo comprare dei regali). Ed è stato troppo fiqo: l'adrenalina che mi scorreva nelle vene per il fatto di essere in strada, tra macchine e motorini che ti sfrecciano a destra e sinistra; gli autisti che se ne fregano di darti la precedenza solo perchè sei un ciclista... e via, i vaffa che sono volati ;P ; lo slalom tra le auto ferme al semaforo ed io che mi metto in pole-position... ma appena scatta il verde tutti mi danno una pista :D ; i sali e scendi dai marciapiedi... evita il vecchietto, scarta a sinistra per evitare il bimbo distratto dai suoi giochi... FANTASTICO!!!
Dopo il giro in centro, poichè mi stavo divertendo "'na cifra", mi sono fermata a casa solo per lasciare i regali. E poi, via per le strade di Pescara. Sono andata sulla pista ciclabile e sono arrivata fino ai Grandi Alberghi. Il piacere di mettere alla prova il mio corpo, sentire la fatica, avvertire la stanchezza... ma non fermarsi... continuare a pedalare perchè hai ancora fiato... meraviglioso!!! Sono tornata a casa distrutta, ma soddisfatta! :D
Proprio una bella giornata, non c'è che dire! :D

martedì 12 agosto 2008

dopo 7 anni... siamo ancora qui

Ieri il mio fratellone è partito per una vacanza con i suoi amici "storici" (Marco e Nuri). Per festeggiare i loro ben 20 anni di amicizia, decidono di fare un viaggio insieme... ad Israele. Mmm, vacanza tranquilla direi... felici loro!
Poi... ieri non avevo proprio voglia di studiare... :D Così, mi sono messa a cazzeggiare in quel bordello della mia camera. Fruga di qua, fruga di là... eccoti che saltano fuori due quadernoni ad anelli in cui tengo conservate tutte le lettere che amici/che mi hanno scritto... che fiqo! Così, mi sono seduta sul mio divano morbidoso a rileggere... ed a ricordare... gli amici che vanno e vengono... poi, mi soffermo sulle lettere di Alessio (Pingu)... il mio più grande amico... è tantissimo che non lo sento, che fine avrà fatto? Ho provato a contattarlo, ma i numeri che ho non sono più attivi... Poi, rileggendo le sue lettere, spunta fuori un indirizzo e-mail. Ed allora mi viene un'idea: "sperando che sia ancora attivo, gli invio una mail!". Neanche il tempo di inviare la mail, che Alessio mi trilla su msn... E' ANCORA VIVO ALLORA!!! Parliamo un pò... mi chiede se sono a Pescara. "Sì, sono a Pescara. Te sei a Termoli?". La sua risposta: "Sì, dai domani vengo a trovarti!"... Che felicità! :D
E così, oggi ho passato un bellissimo pm-serata con Alessio... quante cose ci siamo raccontati!!! Era troppo tempo che non ci sentivamo (forse uno, due anni) ed ancora più tempo che non lo vedevo (l'ultima volta... io facevo il 3° liceo...). Bella giornata! Bel colpo di scena nella mia vita! :D
Mi è passato a prendere a casa e siamo andati a Torre di Cerrano, in spiaggia... un posto carino, non troppo affollato, dove si poteva chiacchierare in tranquillità. Poi, verso le 19.00, siamo passati a casa mia (che non so che dovevo prendere...) e poi a cena al Pinguino (ovvio, cena con Pingu, vado al Pinguino... ;P), una pizzeria in Corso Manthonè. Mini-giro per il "grandissimo" centro storico di Pescara... ;P ... pizza (buona) e poi mi riporta a casa. Ed ora aspetto un suo sms in cui mi dica che è arrivato a Termoli sano e salvo :D.
Sono stata proprio bene oggi. Mi ci voleva proprio una giornata così. Spero non ripassi un secolo prima di rivedere il mio amicone. Ciao Alessio!!! :D

lunedì 11 agosto 2008

Paris, Texas

Ieri sera ho visto (sotto consiglio di Luca) "Paris, Texas", un film di Wim Wenders. Davvero molto bello. Fa riflettere: il tema del viaggio, il vagare alla ricerca di sè stessi, delle proprie radici. E poi... belle le inquadrature, alcune sembrano quasi dei quadri. Un vero artista, Wenders.
Grazie mille, Luca! :D

domenica 10 agosto 2008

odi et amo

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Catullo

Giorgio De Chirico

Ieri sera sono andata a Catelbasso con Mommo, Maurizio e Mat. Abbiamo cenato ad un ristorante troppo carino (Pervoglia) e poi siamo andati a vedere la mostra di De Chirico. Bellissima! Quanto mi piace come artista. "Le Muse inquietanti" è uno dei miei quadri preferiti (il che è tutto dire, perchè ho sempre preferito l'architettura alla pittura). E l'opera più bella, a mio parere, è la scultura che vedete in figura: Ettore e Andromaca. Così non rende, ma "dal vivo"... WOW! Al limite della sindrome di Stendhal... :D

In tutta la mia carriera d'artista sono rimasto libero da ogni scuola, proseguendo per la mia strada, tra correnti contrarie, senza preoccuparmi delle mode...
Giorgio De Chirico

sabato 9 agosto 2008

se fossi innamorata...

Te che mi hai conquistato con un sorriso.
Te, dallo sguardo disarmante, intenso ed ipnotico.
Te... così solare.
Te che continuamente occupi i miei pensieri.
Vorrei portarti con me sulle ali della mia fantasia.
Farti volare con me e mostrarti cosa sei per me.
Vorrei vederti sempre sorridere,
magari per merito mio
oppure per merito di altri, non importa.
Ciò che conta è il tuo sorriso.
E se mai dovessi essere triste,
vorrei farmi carico delle tue pene
affinché te sia felice.
Vorrei amarti, non possederti.
Vorrei prendermi cura di te.
Vorrei proteggerti.
Vorrei che anche te provassi lo stesso per me.
Ma se la tua felicità non è con me,
non importa.
L'importante è che te sia felice,
con o senza di me.
Questo è ciò che proverei se fossi innamorata di te.
Ma non so chi sei...

venerdì 8 agosto 2008

rosso pomodoro

Sono appena tornata da Ortona. Sono stata al mare con Mat ed i suoi ex compagni di corso di Chieti. Eravamo Mat, io, Federica, Stefano, Daniela, Manila, Francesco, Oscar, Daniele, Antonello, Annamaria e Marina. Siamo andati ad una spiaggia libera, abbiamo piantato ben 5 ombrelloni e ci siamo andati a buttare a mare. Alle 13.00 eravamo sotto gli ombrelloni, quando qualcuno propone una partita a beach. L'orario migliore per giocare... ma come potevo tirarmi indietro? :P Così siamo andati a giocare. 4 contro 4: Antonello, Annamaria, Mat e Oscar vs Stefano, Daniele, Francesco e me. Bella partita, anche se faceva caldo da morire. Dopo, siamo tornati agli ombrelloni... ed io ero cotta!!! Facevo pendant con il costume e la fascetta dei capelli (entrambi rossi). Ero TUTTA rossa (a parte i capelli)!!!! Ma ne è valsa la pena... mi sono divertita, ho finalmente giocato a beach... bella giornata! Spero solo che tutto questo rosso diventi nero... :D

giovedì 7 agosto 2008

acqua



06/08/2008, H 19.00 circa
Sto andando al mare. Tutti stanno andando via. Vado controcorrente. Sono pochi quelli rimasti in spiaggia: qualcuno aspetta che il costume si asciughi dopo l'ultimo tuffo; qualcun'altro che quell'ultimo tuffo sta ancora decidendo se farlo; chi gioca a racchettoni (o tenta di farlo...); altri ancora in acqua, con poca voglia di tornare a casa. E poi ci sono io, venuta qui in cerca di tranquillità. Arrivo alla palma di Mommo. Il tempo di svestirmi e sono in acqua. A quest'ora il mare è calmo, piatto come una tavola, e caldo. "Un tuffo dove l'acqua è più blu, niente di più...". Vado sott'acqua. Soffio aria dal naso e le bollicine mi solleticano il viso. Risalgo in superficie. Ad occhi chiusi riprendo aria. Respiro ancora e mi inebrio dell'odore del mare. Riapro gli occhi. Intorno a me non c'è nessuno. Quei pochi ancora in acqua sono più vicini a riva di me. Quaggiù sono sola. Mi rilasso, faccio il morto a galla (e controllo che la luna è ancora gialla? :D). E mi lascio cullare dal mare. Su di me: il cielo infinito. Sembra quasi di volare... Le grida dei ragazzi che giocano a pallone mi arrivano ovattate, attutite... sono chilometri lontana da loro... io sto volando... Torno alla realtà. Nuoto un altro po' ed esco dall'acqua. Torno sotto la palma e mi siedo. Le goccioline d'acqua scivolano lente su di me. Mi guardo intorno: qualche gabbiano nel cielo, alcune barche che rientrano al porto e si stagliano all'orizzonte. Sempre meno persone. Ancora alcuni ragazzi che giocano in acqua, qualcuno si riveste per andare via. Ed io, qui seduta ad asciugarmi. Ed il bagnino che mette a posto lettini, sedie e sdraio. Il bagnino che mi fa il filo. :D Stefano. Mi guarda di nascosto (ma a volte me ne accorgo). Mi gira intorno, ma non ha il coraggio di parlarmi. E' timido. Che buffo! :D E con questo sorriso divertito sulle labbra, concludo qui questo scritto e torno a casa anch'io.

martedì 5 agosto 2008

the dark knight



Semplicemente fantastico!!! Bella storia, begli intrecci... Attori eccezionali! Ed il migliore è sicuramente Heath Ledger. Joker è insuperabile, eclissa tutti gli altri attori. Davvero davvero bravissimo!!!
Tu non riesci proprio a lasciarmi, eh? Ecco cosa succede quando una forza irrefrenabile incontra un oggetto inamovibile: tu non mi uccidi per un mal riposto senso di superiorità e io non ti uccido perché sei troppo divertente. Credo che io e te siamo destinati a scontrarci in eterno.
Joker

sabato 2 agosto 2008

I have a dream

28 August 1963, at the Lincoln Memorial, Washington D.C.
I am happy to join with you today in what will go down in history as the greatest demonstration for freedom in the history of our nation.
Five score years ago, a great American, in whose symbolic shadow we stand today, signed the Emancipation Proclamation. This momentous decree came as a great beacon light of hope to millions of Negro slaves who had been seared in the flames of withering injustice. It came as a joyous daybreak to end the long night of their captivity.
But one hundred years later, the Negro still is not free. One hundred years later, the life of the Negro is still sadly crippled by the manacles of segregation and the chains of discrimination. One hundred years later, the Negro lives on a lonely island of poverty in the midst of a vast ocean of material prosperity. One hundred years later, the Negro is still languished in the corners of American society and finds himself an exile in his own land. And so we've come here today to dramatize a shameful condition.
In a sense we've come to our nation's capital to cash a check. When the architects of our republic wrote the magnificent words of the Constitution and the Declaration of Independence, they were signing a promissory note to which every American was to fall heir. This note was a promise that all men, yes, black men as well as white men, would be guaranteed the "unalienable Rights" of "Life, Liberty and the pursuit of Happiness." It is obvious today that America has defaulted on this promissory note, insofar as her citizens of color are concerned. Instead of honoring this sacred obligation, America has given the Negro people a bad check, a check which has come back marked "insufficient funds."
But we refuse to believe that the bank of justice is bankrupt. We refuse to believe that there are insufficient funds in the great vaults of opportunity of this nation. And so, we've come to cash this check, a check that will give us upon demand the riches of freedom and the security of justice.
We have also come to this hallowed spot to remind America of the fierce urgency of Now. This is no time to engage in the luxury of cooling off or to take the tranquilizing drug of gradualism. Now is the time to make real the promises of democracy. Now is the time to rise from the dark and desolate valley of segregation to the sunlit path of racial justice. Now is the time to lift our nation from the quicksands of racial injustice to the solid rock of brotherhood. Now is the time to make justice a reality for all of God's children.
It would be fatal for the nation to overlook the urgency of the moment. This sweltering summer of the Negro's legitimate discontent will not pass until there is an invigorating autumn of freedom and equality. Nineteen sixty-three is not an end, but a beginning. And those who hope that the Negro needed to blow off steam and will now be content will have a rude awakening if the nation returns to business as usual. And there will be neither rest nor tranquility in America until the Negro is granted his citizenship rights. The whirlwinds of revolt will continue to shake the foundations of our nation until the bright day of justice emerges.
But there is something that I must say to my people, who stand on the warm threshold which leads into the palace of justice: In the process of gaining our rightful place, we must not be guilty of wrongful deeds. Let us not seek to satisfy our thirst for freedom by drinking from the cup of bitterness and hatred. We must forever conduct our struggle on the high plane of dignity and discipline. We must not allow our creative protest to degenerate into physical violence. Again and again, we must rise to the majestic heights of meeting physical force with soul force.
The marvelous new militancy which has engulfed the Negro community must not lead us to a distrust of all white people, for many of our white brothers, as evidenced by their presence here today, have come to realize that their destiny is tied up with our destiny. And they have come to realize that their freedom is inextricably bound to our freedom.
We cannot walk alone.
And as we walk, we must make the pledge that we shall always march ahead.
We cannot turn back.
There are those who are asking the devotees of civil rights, "When will you be satisfied?" We can never be satisfied as long as the Negro is the victim of the unspeakable horrors of police brutality. We can never be satisfied as long as our bodies, heavy with the fatigue of travel, cannot gain lodging in the motels of the highways and the hotels of the cities. We cannot be satisfied as long as the negro's basic mobility is from a smaller ghetto to a larger one. We can never be satisfied as long as our children are stripped of their self-hood and robbed of their dignity by a sign stating: "For Whites Only." We cannot be satisfied as long as a Negro in Mississippi cannot vote and a Negro in New York believes he has nothing for which to vote. No, no, we are not satisfied, and we will not be satisfied until "justice rolls down like waters, and righteousness like a mighty stream."
I am not unmindful that some of you have come here out of great trials and tribulations. Some of you have come fresh from narrow jail cells. And some of you have come from areas where your quest -- quest for freedom left you battered by the storms of persecution and staggered by the winds of police brutality. You have been the veterans of creative suffering. Continue to work with the faith that unearned suffering is redemptive. Go back to Mississippi, go back to Alabama, go back to South Carolina, go back to Georgia, go back to Louisiana, go back to the slums and ghettos of our northern cities, knowing that somehow this situation can and will be changed.
Let us not wallow in the valley of despair, I say to you today, my friends.
And so even though we face the difficulties of today and tomorrow, I still have a dream. It is a dream deeply rooted in the American dream.
I have a dream that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: "We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal."
I have a dream that one day on the red hills of Georgia, the sons of former slaves and the sons of former slave owners will be able to sit down together at the table of brotherhood.
I have a dream that one day even the state of Mississippi, a state sweltering with the heat of injustice, sweltering with the heat of oppression, will be transformed into an oasis of freedom and justice.
I have a dream that my four little children will one day live in a nation where they will not be judged by the color of their skin but by the content of their character.
I have a dream today!
I have a dream that one day, down in Alabama, with its vicious racists, with its governor having his lips dripping with the words of "interposition" and "nullification" -- one day right there in Alabama little black boys and black girls will be able to join hands with little white boys and white girls as sisters and brothers.
I have a dream today!
I have a dream that one day every valley shall be exalted, and every hill and mountain shall be made low, the rough places will be made plain, and the crooked places will be made straight; "and the glory of the Lord shall be revealed and all flesh shall see it together."

This is our hope, and this is the faith that I go back to the South with.
With this faith, we will be able to hew out of the mountain of despair a stone of hope. With this faith, we will be able to transform the jangling discords of our nation into a beautiful symphony of brotherhood. With this faith, we will be able to work together, to pray together, to struggle together, to go to jail together, to stand up for freedom together, knowing that we will be free one day.
And this will be the day -- this will be the day when all of God's children will be able to sing with new meaning:
My country 'tis of thee, sweet land of liberty, of thee I sing.
Land where my fathers died, land of the Pilgrim's pride,
From every mountainside, let freedom ring!
And if America is to be a great nation, this must become true.
And so let freedom ring from the prodigious hilltops of New Hampshire.
Let freedom ring from the mighty mountains of New York.
Let freedom ring from the heightening Alleghenies of Pennsylvania.
Let freedom ring from the snow-capped Rockies of Colorado.
Let freedom ring from the curvaceous slopes of California.
But not only that:
Let freedom ring from Stone Mountain of Georgia.
Let freedom ring from Lookout Mountain of Tennessee.
Let freedom ring from every hill and molehill of Mississippi.
From every mountainside, let freedom ring.
And when this happens, when we allow freedom ring, when we let it ring from every village and every hamlet, from every state and every city, we will be able to speed up that day when all of God's children, black men and white men, Jews and Gentiles, Protestants and Catholics, will be able to join hands and sing in the words of the old Negro spiritual:
Free at last! Free at last!
Thank God Almighty, we are free at last!

Martin Luther King, Jr.

quei suoi occhi blu

Questo è ciò che ho scritto ieri. Lo riporto così come mi è venuto:
H 18.58
Ho preso la macchina e sono venuta a Città Sant'Angelo (un paese vicino Pescara). Vengo spesso qui. All'inizio del centro storico c'è una piazzetta con una piccola pineta, al centro della quale è una fontana. Vengo qui perchè è molto tranquillo (lontano dal traffico e dal caos di Pescara) e perchè c'è un bellissimo panorama: vaste distese di campi di grano, verdi colline, qualche casa bianca qua e là, tutto illuminato dalla debole luce del sole che si accinge a tramontare. C'è una pace in questo paesaggio... pace che vorrei trovare anche dentro di me. Sono così turbata in questo periodo... e gli eventi non mi aiutano...
Oggi ho soccorso un ragazzo che aveva fatto incidente con la moto. Non ho assistito in diretta all'evento perchè avevo una macchina davanti a me. A quanto pare, una macchina è sbucata a tutta velocità da una stradina laterale e ha preso in pieno il motociclista. Il signore nell'auto davanti a me ed io ci siamo subito fermati e siamo scesi a soccorrere il ragazzo. Era incastrato sotto la moto. Il signore ha sollevato un pò la moto (o quel che ne restava) e lentamente ho trascinato via il ragazzo. Poi ci siamo chinati su di lui. Abbiamo chiamato il 118. Perdeva sangue da una gamba: forse un taglio dovuto allo schianto con la macchina oppure una frattura esposta... ho guardato il ragazzo negli occhi, mentre in lontananza si sentivano le sirene. Era cosciente, per fortuna. Avrà avuto al massimo 26 anni. L'ho guardato in quei suoi occhi blu terrorizzati. Gli ho sorriso, tenendogli la mano e dicendogli "i soccorsi stanno arrivando, andrà tutto bene". E lui, in un sussurro, mi ha risposto "Grazie". Mi stava venendo da piangere. Sono stata due minuti con quel ragazzo e già stavo male per lui. Arrivata l'ambulanza, mi sono scansata per lasciar spazio ai paramedici, che lo hanno portato via. I vigili hanno fatto alcune domande al signore ed a me, ma io non avevo visto com'era andata e così mi hanno lasciata andar via. Sono salita in auto e sono corsa via. E sono giunta qui.
Perchè sono così sensibile? Mi fa male essere così. Penso ancora a quel ragazzo. Sono qui a sperare che stia bene, che non si sia fatto danni troppo gravi. Non so neanche il suo nome...