Spesso capita che accendo la tv mentre studio. Di solito mi infastidisce, ma alle volte il chiacchiericcio di sottofondo mi aiuta a concentrarmi meglio su quello che sto facendo.
Stamattina è stata una di quelle volte. Ho acceso la tv e mi sono messa a studiare. Ultimamente la tv mi si sintonizza automaticamente su Italia1 (chissà che cavolo avrò combinato per farle fare ciò...). E mentre studiavo, trasmettevano la serie Ugly Betty. Non so che cosa stava accadendo nel telefilm perché non stavo guardando (dalla scrivania non vedo la tv), ma ad un certo punto è partita Sometimes You Can't Make It On Your Own degli U2.
Mi ha riportato indietro, ai tempi del liceo (infatti è del 2004): non un ricordo in particolare, ma sensazioni nostalgiche. L'ho cercata su youtube per riascoltarla tutta.
Trovo questa canzone bellissima: la voce di Bono è magnifica e la musica è dolce, malinconica ma dolce.
Sono molto arrugginita in inglese, così per capire bene tutto il testo l'ho letto su internet e ho cantato insieme a Bono.
E mentre cantavo mi è successa una cosa che non mi è mai successa con nessuna canzone prima d'ora: il testo mi ha coinvolto e mi sono commossa.
Come spiegare... cioè, non è la prima volta che una canzone mi scaturisca qualche emozione, che sia gioia, dolore, rabbia o altro. Ma di solito, ecco, queste sensazioni scaturiscono più dalla musica, su cui faccio partire film mentali pazzeschi e, se sono in uno stato d'animo grigio e la canzone mi trasmette note dolorose, posso anche piangere (di solito sfogo così il mio dolore). Ma è la prima volta che, come dire, condivido l'emozione che il cantante voleva esprimere con il pezzo, testo e musica insieme. Ecco, è come se mi fossi immedesimata in Bono che cantava e mi sono commossa. Perché questa canzone è dedicata al suo papà morto nel 2001. Il fatto di dedicarla al padre, ai miei occhi la rende ancor più bella.
Buon ascolto!
Buon ascolto!