mercoledì 29 luglio 2009

goodbye, my sweet kitty...

Ho appena finito gli esami per questa sessione di luglio. Ho concluso con un bel 29. Niente male, sono tornata a casa proprio soddisfatta. Anzi, rosicando un pochino perchè ho sfiorato il 30 e lode per due domande a cui ho risposto un pò così, ma va comunque bene, è sempre un esame in meno. E poi... poi, la fatidica notizia. Mia madre mi chiama e mi dice: "Ho una brutta notizia." Detta con un tono non troppo fatalista. Ho pensato a qualcosa tipo, che so, la macchina è dal meccanico e quando torni dovrai aspettare per guidarla o qualche cavolata simile. Poi, continua: "Non te l'ho detto prima perchè eri presa dagli esami e sapevo che non potevi permetterti alcuna distrazione, ma... Shilla è morta." Buio totale. Il mio cervello è andato completamente in black-out. Altro che pugno nello stomaco, altro che treno merci... un asteroide delle dimensioni del Sole si è abbattuto su di me. La mia superciccionissima gatta, la tigretta della mia casa, felina e selvaggia come una pantera, ma coccolosa quanto un orsetto quando decideva che era l'ora dei grattini... morta?! Non riuscivo a capacitarmene. Lacrime a fiumi ed anche ora scrivo piangendo. Mi manca da morire. Mi mancheranno troppo quei suoi occhioni verde-gialli, con le pupille nere che si dilatavano quando giocava o si arrabbiava; quella sua panciona maculata, che non sopportava quando gliela si accarezzava e diventava una iena; quel suo camminare sulla punta delle zampe senza far rumore, agile ed aggraziata nonostante i suoi 9 Kg; quando tornavi a casa e ti accoglieva facendo la "ballerina" (come dicevamo Mommo ed io). Era fantastica ed unica! Dio, quanto sarà brutto ritornare a casa a Pescara e non trovarla...
Non dimenticherò mai quando è arrivata a casa. Facevo il secondo liceo. Un giorno, all'incirca in ottobre, mentre Mommo, Mat ed io pranzavamo, lei ci disse che aveva trovato una micia dietro casa e l'aveva momentaneamente portata al negozio di animali per cercare qualcuno a cui darla. Io dissi immediatamente: "Prendiamola noi!"
"Claudia, non dire cretinate, sei allergica ai gatti." - rispose lei.
"E poi - aggiunse Mat - c'è Sissi (la nostra cagnolina) che sarebbe gelosa. Io un gatto non lo voglio". (E vi anticipo che la persona a cui la mia micia si affezionò più di tutti fu proprio Mat. Ironia del destino...)
Io insistevo dicendo che non m'importava dell'allergia, non ero così tanto allergica da shock anafillatico. Giusto qualche starnuto e occhi arrossati. Potevo sopportare, pur di avere un micio a casa. Una micia!!! Sarebbe stato fantastico. E la nostra Sissi era una cagnolina talmente buona che l'avrebbe sicuramente accettata. E poi, la gelosia sarebbe dipesa da come noi ci saremmo comportati con Sissi e la new-entry. Bastava non trascurare la nostra adorata principessina. Era così semplice!!! Ma il no di mia madre era categorico. Per quel giorno, rinunciai a lottare...
Il giorno dopo tornai a casa dopo scuola. Ricordo che sul mio letto c'era una montagna di vestiti perchè stavo facendo il cambio di stagione nell'armadio. Tornata a casa, come al solito, ho letterlamente lanciato lo zaino di scuola per terra, buttato il giacchetto sul Fuji di vestiti e stavo per andare in cucina quando... mi fermo. Tra i vestiti mi era sembrato di vedere due occhietti. Mi giro, guardo meglio... e c'era questa micia tigrata che mi guardava! Sono impazzita dalla gioia!!! Mi sono avvicinata, lentamente, e con delicatezza le ho accarezzato un pò la testa e mi ha fatto un sacco di fusa. Sono corsa in cucina: "Mammaaaaaaa!!!! E' bellissima!!!!!!!". Urlavo e saltavo dalla gioia.
"Frena il tuo entusisamo - disse Mommo - è una prova. Se la tua allergia diventa un problema serio, la micia va dalla nonna. Nel frattempo... che nome vuoi darle?"
E così, su due piedi, il primo che mi è venuto in mente: "Shilla!".
Quanto fa male... quanto fa male pensare che non c'è più...
Ciao Shilla...
sarai per sempre la mia Bumma!

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