giovedì 18 novembre 2010

l'insostenibile leggerezza dell'essere

Ho appena finito di leggere l'omonimo libro scritto da Milan Kundera.
Ci ho messo una vita a finirlo di leggere e di solito accade quando un libro non mi piace. In realtà, l'ho trovato un bel libro, ma semplicemente non ero in vena di questo genere. Infatti, è un periodo in cui ho voglia di evadere dalla realtà (è per questo ora mi ributterò nel tunnel del fantasy!). :)
Nonostante ciò, come ho scritto, l'ho trovato un bel libro. Bello, perché è un libro che induce a pensare, che fa riflettere il lettore anche su cose piccole, su cui spesso magari non ci soffermiamo a pensare. E' un libro pieno di belle riflessioni sull'amore e sulla vita in genere.
Molte frasi me le sono annotate perché davvero molto belle. Vi lascio con quella che più mi ha colpita.

E' un buio puro, perfetto, senza pensieri e senza visioni, è un buio senza fine, senza confini, è il buio dell'infinito che ciascuno di noi porta dentro di sé. (Sì, se si cerca l'infinito, basta chiudere gli occhi!).

martedì 16 novembre 2010

jokes

Qualche tempo fa mi è ritornato alla mente un episodio divertente della mia vita e ho deciso di annotarlo qui.
Facciamo una breve premessa. Sono una tipa molto riflessiva e sensibile, a cui piace fare discorsi profondi, seri ed impegnati. Ma proprio per questo, a volte ho bisogno di staccare da questa serietà e prendere la vita con leggerezza. Per questo mi piace ironizzare su tutto e tutti, a cominciare da me stessa. E mi piace ridere, ridere di gusto. Adoro divertirmi in molti modi. Tra cui, facendo scherzi agli amici...
Come tutte le mie idee folli, prima passano fugaci nella mia testa. Poi, per qualche motivo a me oscuro, le ripesco, ci rifletto un po' su e mi dico: "perché no?" e comincio ad attuare il mio piano diabolico. Fu così che nel Febbraio 2005 escogitai un piccolo scherzo da fare alla mia cara amica Claudia.
Durante il quarto liceo Claudia ed io eravamo amiche inseparabili. Bei tempi! Ci divertivamo un sacco insieme. :) Uno dei nostri passatempi era affibbiare strani nickname ai ragazzi della scuola, per eventuali parlate in codice tra me e lei. Che matte!
In quel periodo frequentavamo un gruppo di ragazzi della nostra scuola, tra cui c'era F. che faceva il filo a Claudia. Una volta F., parlando con noi di non ricordo che, se ne era uscito con un "Porca miseria" detto in modo buffo. Da allora, Claudia ed io lo avevamo etichettato con "Porca miseria". (Perfide!!!) :p
Dunque, arriviamo a Febbraio. Appena inizia questo mese, i mass media cominciano a bombardare la popolazione di pubblicità riguardanti il San Valentino che si avvicina. Nulla togliere a chi festeggia il San Valentino, ma io personalmente l'ho sempre trovata una festa veramente idiota: è, per me, l'apoteosi del consumismo e la morte del romanticismo. Ma lasciamo stare le mie riflessioni sul San Valentino ed andiamo avanti. ^_^
Dunque, San Valentino si avvicinava. E la parte matta di me ha pensato bene di vivere, almeno per quell'anno, tale festa in modo indimenticabile. La vittima designata per lo scherzo era ovviamente la mia amica Claudia. :p
Insomma, che ho fatto? Il 14 Febbraio le ho fatto recapitare a casa una piantina carina con affisso un biglietto, in cui, alla fine di tante smielature, scrivevo a caratteri cubitali "Porca miseria", per darle un piccolo indizio, e non apportavo nessuna firma (o forse avevo firmato con F., ma non ricordo). La pianta, a detta del fioraio, sarebbe stata recapitata intorno all'ora di pranzo. Quindi, di lì a poco mi aspettavo una telefonata da parte di Claudia. Ed infatti...
Riiiiiiiing. Rispose Mommo e disse: "Claudia, è per te. E' Claudia!"
Già mi veniva da ridere...
"Pronto?"
"Claudia...?" - il tono interrogativo e la frase in sospeso facevano capire bene cosa intendeva. Il significato era: "Claudia, c'entri qualcosa con una piantina che mi è arrivata a casa?"
Non ho resistito e sono scoppiata a ridere.
"Sei una maledetta!!! Lo sapevo che c'entravi qualcosa!!!".
E' stato troppo divertente. E' stata al telefono prima ad insultarmi (ovviamente in modo amichevole) e poi a raccontarmi: la piantina che arrivava a casa; i genitori e la sorella che la tempestavano di domande per sapere da  parte di chi fosse; lei che per un attimo credeva che davvero F. le avesse mandato quella piantina, ma poi rifletteva su quel sospettosissimo "Porca miseria".
Memorabile, il più divertente San Valentino della mia vita. :)
Grazie mille, Claudia. ;)

lunedì 15 novembre 2010

invisible me

Buongiorno!
Dopo aver abbandonato per un mese questo povero blog, direi che è giunto ormai il momento di aggiornarlo. Anche perché, siamo sinceri: uno arriva qui, magari per sbaglio, mentre navigava per la rete, e si ritrova davanti la canzone dei Lunapop. L'ho postata perché mi piace, ovvio, ma... i Lunapop?!... Andiamo avanti, va. :p
Come meglio imbrattare le pagine della rete se non svelandovi alcuni miei trip mentali? :p
Invisible me... tipo "Cattivissimo me", il nuovo cartoon che è nelle sale (che poi, c'è ancora? Boh! Non l'ho neanche visto...).
Dicevo: invisible me... cioè? Ora ci arrivo, 'n'attimo! :p
Ogni tanto mi fermo a rifletterci: io non sono quel tipo di ragazza che mozza il fiato, ne sono consapevole. Non sono una ragazza che quando passa in mezzo alla gente, i ragazzi la squadrano dalla testa ai piedi con gli occhi di fuori e le ragazze la invidiano, nulla di tutto ciò.
Sono convinta di passare inosservata. Sono invisibile, appunto.
E questo mi sta anche bene. Nel senso, alla fine sono io stessa che preferisco così, anche se, lo ammetto, da donna quale sono, mi piacerebbe conoscere, giusto ogni tanto, la sensazione di sentirsi una strafiga. Però, in linea di massima, preferisco le cose come sono attualmente e come lo sono da sempre. Non sono a mio agio quando mi sento gli occhi addosso. E' il motivo per cui il mio modo di vestire è molto casual e sobrio: jeans, magliette mai scollate, scarpe sportive. Non voglio attirare sguardi. :)
Preferisco essere invisibile.
Finora ho parlato di invisibilità fisica, diciamo così.
Ma chi è che vuole passare totalmente invisibile? Io no.
E allora, rifletto, penso, ripenso e mi chiedo: ma quanto sono invisibile a livello emotivo? Quanto lascio di me nella vita degli altri? E questo non mi è dato saperlo.
Quello che so è che mi piacerebbe lasciare un pezzetto di me nella vita di tutti quelli che incontro nel mio percorso su questo pianeta. Un pezzetto anche piccolo piccolo, ma che quelle persone custodiscano gelosamente.
Da questo punto di vista, no, non vorrei essere invisibile, né visibile in senso negativo, non so se mi spiego.
Eppure, ripensando a persone perse di vista, ci son giorni in cui mi sento invisibile, completamente...
Sarà così? Chissà...