giovedì 18 novembre 2010

l'insostenibile leggerezza dell'essere

Ho appena finito di leggere l'omonimo libro scritto da Milan Kundera.
Ci ho messo una vita a finirlo di leggere e di solito accade quando un libro non mi piace. In realtà, l'ho trovato un bel libro, ma semplicemente non ero in vena di questo genere. Infatti, è un periodo in cui ho voglia di evadere dalla realtà (è per questo ora mi ributterò nel tunnel del fantasy!). :)
Nonostante ciò, come ho scritto, l'ho trovato un bel libro. Bello, perché è un libro che induce a pensare, che fa riflettere il lettore anche su cose piccole, su cui spesso magari non ci soffermiamo a pensare. E' un libro pieno di belle riflessioni sull'amore e sulla vita in genere.
Molte frasi me le sono annotate perché davvero molto belle. Vi lascio con quella che più mi ha colpita.

E' un buio puro, perfetto, senza pensieri e senza visioni, è un buio senza fine, senza confini, è il buio dell'infinito che ciascuno di noi porta dentro di sé. (Sì, se si cerca l'infinito, basta chiudere gli occhi!).

martedì 16 novembre 2010

jokes

Qualche tempo fa mi è ritornato alla mente un episodio divertente della mia vita e ho deciso di annotarlo qui.
Facciamo una breve premessa. Sono una tipa molto riflessiva e sensibile, a cui piace fare discorsi profondi, seri ed impegnati. Ma proprio per questo, a volte ho bisogno di staccare da questa serietà e prendere la vita con leggerezza. Per questo mi piace ironizzare su tutto e tutti, a cominciare da me stessa. E mi piace ridere, ridere di gusto. Adoro divertirmi in molti modi. Tra cui, facendo scherzi agli amici...
Come tutte le mie idee folli, prima passano fugaci nella mia testa. Poi, per qualche motivo a me oscuro, le ripesco, ci rifletto un po' su e mi dico: "perché no?" e comincio ad attuare il mio piano diabolico. Fu così che nel Febbraio 2005 escogitai un piccolo scherzo da fare alla mia cara amica Claudia.
Durante il quarto liceo Claudia ed io eravamo amiche inseparabili. Bei tempi! Ci divertivamo un sacco insieme. :) Uno dei nostri passatempi era affibbiare strani nickname ai ragazzi della scuola, per eventuali parlate in codice tra me e lei. Che matte!
In quel periodo frequentavamo un gruppo di ragazzi della nostra scuola, tra cui c'era F. che faceva il filo a Claudia. Una volta F., parlando con noi di non ricordo che, se ne era uscito con un "Porca miseria" detto in modo buffo. Da allora, Claudia ed io lo avevamo etichettato con "Porca miseria". (Perfide!!!) :p
Dunque, arriviamo a Febbraio. Appena inizia questo mese, i mass media cominciano a bombardare la popolazione di pubblicità riguardanti il San Valentino che si avvicina. Nulla togliere a chi festeggia il San Valentino, ma io personalmente l'ho sempre trovata una festa veramente idiota: è, per me, l'apoteosi del consumismo e la morte del romanticismo. Ma lasciamo stare le mie riflessioni sul San Valentino ed andiamo avanti. ^_^
Dunque, San Valentino si avvicinava. E la parte matta di me ha pensato bene di vivere, almeno per quell'anno, tale festa in modo indimenticabile. La vittima designata per lo scherzo era ovviamente la mia amica Claudia. :p
Insomma, che ho fatto? Il 14 Febbraio le ho fatto recapitare a casa una piantina carina con affisso un biglietto, in cui, alla fine di tante smielature, scrivevo a caratteri cubitali "Porca miseria", per darle un piccolo indizio, e non apportavo nessuna firma (o forse avevo firmato con F., ma non ricordo). La pianta, a detta del fioraio, sarebbe stata recapitata intorno all'ora di pranzo. Quindi, di lì a poco mi aspettavo una telefonata da parte di Claudia. Ed infatti...
Riiiiiiiing. Rispose Mommo e disse: "Claudia, è per te. E' Claudia!"
Già mi veniva da ridere...
"Pronto?"
"Claudia...?" - il tono interrogativo e la frase in sospeso facevano capire bene cosa intendeva. Il significato era: "Claudia, c'entri qualcosa con una piantina che mi è arrivata a casa?"
Non ho resistito e sono scoppiata a ridere.
"Sei una maledetta!!! Lo sapevo che c'entravi qualcosa!!!".
E' stato troppo divertente. E' stata al telefono prima ad insultarmi (ovviamente in modo amichevole) e poi a raccontarmi: la piantina che arrivava a casa; i genitori e la sorella che la tempestavano di domande per sapere da  parte di chi fosse; lei che per un attimo credeva che davvero F. le avesse mandato quella piantina, ma poi rifletteva su quel sospettosissimo "Porca miseria".
Memorabile, il più divertente San Valentino della mia vita. :)
Grazie mille, Claudia. ;)

lunedì 15 novembre 2010

invisible me

Buongiorno!
Dopo aver abbandonato per un mese questo povero blog, direi che è giunto ormai il momento di aggiornarlo. Anche perché, siamo sinceri: uno arriva qui, magari per sbaglio, mentre navigava per la rete, e si ritrova davanti la canzone dei Lunapop. L'ho postata perché mi piace, ovvio, ma... i Lunapop?!... Andiamo avanti, va. :p
Come meglio imbrattare le pagine della rete se non svelandovi alcuni miei trip mentali? :p
Invisible me... tipo "Cattivissimo me", il nuovo cartoon che è nelle sale (che poi, c'è ancora? Boh! Non l'ho neanche visto...).
Dicevo: invisible me... cioè? Ora ci arrivo, 'n'attimo! :p
Ogni tanto mi fermo a rifletterci: io non sono quel tipo di ragazza che mozza il fiato, ne sono consapevole. Non sono una ragazza che quando passa in mezzo alla gente, i ragazzi la squadrano dalla testa ai piedi con gli occhi di fuori e le ragazze la invidiano, nulla di tutto ciò.
Sono convinta di passare inosservata. Sono invisibile, appunto.
E questo mi sta anche bene. Nel senso, alla fine sono io stessa che preferisco così, anche se, lo ammetto, da donna quale sono, mi piacerebbe conoscere, giusto ogni tanto, la sensazione di sentirsi una strafiga. Però, in linea di massima, preferisco le cose come sono attualmente e come lo sono da sempre. Non sono a mio agio quando mi sento gli occhi addosso. E' il motivo per cui il mio modo di vestire è molto casual e sobrio: jeans, magliette mai scollate, scarpe sportive. Non voglio attirare sguardi. :)
Preferisco essere invisibile.
Finora ho parlato di invisibilità fisica, diciamo così.
Ma chi è che vuole passare totalmente invisibile? Io no.
E allora, rifletto, penso, ripenso e mi chiedo: ma quanto sono invisibile a livello emotivo? Quanto lascio di me nella vita degli altri? E questo non mi è dato saperlo.
Quello che so è che mi piacerebbe lasciare un pezzetto di me nella vita di tutti quelli che incontro nel mio percorso su questo pianeta. Un pezzetto anche piccolo piccolo, ma che quelle persone custodiscano gelosamente.
Da questo punto di vista, no, non vorrei essere invisibile, né visibile in senso negativo, non so se mi spiego.
Eppure, ripensando a persone perse di vista, ci son giorni in cui mi sento invisibile, completamente...
Sarà così? Chissà...

mercoledì 13 ottobre 2010

Walter ogni sabato è in trip

Tra questa situazione invivibile
tutto sembra così fragile
Partendo per un viaggio impossibile
mi accorgo di risposte più valide
il treno parte senza ritardi
e non aspetta che tu sia pronto
spetta la destino aiutarti
a tornare di nuovo al tuo mondo
di nuovo al tuo mondo
al tuo mondo

Rit: Pagliacci che giocano al volo
tra onde di acque profonde
sole che scende al trmonto
tra ostacoli finti sull'orizzonte
pagliacci che sanno chi sono
senza aver mai parlato di me
è inutile cheiderti se
questo treno che parte
poi si fermerà
si fermerà

Tra i dubbi a cui non so rispondere
io sono convinto che già
le vere finzioni
le allucinazioni
sono quelle di questa realtà
Prova se non ci vuoi credere
capirai che ti converrà
provare a non riconoscere niente
di quello in cui credi in realtà
di cui credi in realtà

Lunapop          



lunedì 11 ottobre 2010

the way you make me feel

Couldn't feel much better
Than the way
I feel tonight
Feel like I
Could live forever
Feel like I
Could fly
When I thought
I'd get it wrong, yeah
You somehow
Make things right

That's the way
You make me feel
Better than
I've ever known it
Better than
It's ever been
I can't seem
To control it, no
The way you make me feel
Like the sun coming up
In the morning
Like holding the world
In your hands
In a way I could
Never imagine (yeah)
The way you
ake me feel

I couldn't feel much better
Than when
I'm here with you
You make everything
Seem so easy
I'm telling you the truth
You never try
To please me
But somehow
You always do

{Repeat chorus}

The way you
Make me feel, yeah
The way you
Make me feel

The simple things
You do to me
Simple things you say
I sometimes can't believe
It's for real

{Repeat chorus}

The way you
Make me feel, yeah
The way you
Make me feel
The way you
Make me feel

Ronan Keating         


martedì 5 ottobre 2010

scrivilo sui muri


Devo esser sincera: le scritte sui muri, soprattutto quando sono solo scarabocchi sulle palazzine, non mi garbano molto. Però, devo ammettere che a volte hanno un che di affascinante...

Come una scritta, trovata per caso su una panchina in Piazza dei Martiri della Libertà a Pisa.
Nel mio girovagare per le strade della città seguendo una cartina per turisti, mi son ritrovata in questa piazza. Già solo il nome mi affascinava: Martiri della Libertà... Mi dava un senso di commozione. Poi, il cielo era grigio, c'era odore di pioggia nell'aria e questa piazza era così affascinante, con le aiuole verdi contornate dalle foglie gialle d'autunno dei platani che lentamente si svestono... Mi son voluta fermare per assaporare cotanta bellezza.
C'erano diverse panchine. Ne ho scelta una a caso. Era piena piena di scritte, come anche le altre. Per non pensare a me stessa, mi son messa a leggerne qualcuna.
Sarà che la scritta in sé mi piaceva stilisticamente parlando (la calligrafia, il contrasto di questo blu sul bianco della panchina); sarà che ero in uno stato d'animo aperto alle smielature; sarà che avevo subito un duro colpo e volevo trovare da qualche altra parte la conferma che l'amore romantico esiste davvero; sarà che nelle parole che ho letto ci ho visto un po' della mia situazione attuale e mi sentivo vicina all'autrice... ad ogni modo, una delle scritte mi ha colpito tanto da volerla immortalare in una fotografia.
Vi lascio con questa foto, senza dire nulla di più.

smoking along Arno River



Questa volta lo stile un po' bohemien lo assumo fuori casa, lontano da Roma.

Pisa, Lungarno Pacinotti, h 21.30 circa.
Sono qui, seduta a gambe incrociate sul muretto sopra il fiume.
Questa sera è l'apoteosi dello stile maledetto: venuta fin qui per una follia d'amore non corrisposto; in giro con uno zaino ed una valigia senza aver trovato un posto dove dormire.
E' la prima volta che prendo e parto per una città, così, di punto in bianco, senza dirlo a nessuno, solo a qualche amico, e senza progettare nel dettaglio il viaggio.
Mi sento viva.
Anche se la serata è triste (ed è questo che mi rende propriamente maledetta), mi sento viva.
Per la prima volta ho dato ascolto alla mia parte folle, quella parte che non proprio ignoravo, ma comunque placavo (non ascoltavo attentamente tutto quello che proponeva). Oggi l'ho voluta ascoltare e seguire.
Anche se il mio cuore questa sera è a pezzi, non mi pento del mio gesto. Masochismo?
No, questa è vita.
L'adrenalina di fare una cosa nuova, di nascosto...
L'emozione nel rivedere i suoi occhi...
Il dolore di un amore a senso unico...
Il senso di avventura nel cercare un albergo ormai al completo...
Questa è vita.
Ed io la sto vivendo.
Ora sono su questo muretto, a scrivere sotto un lampione e con una sigaretta tra le labbra.
I'm a dead poet tonight.
I like it so much...
E ripensando a ciò che è stato, a ciò che sono ora, qui, in questo momento, mi si allarga un sorriso che lascia cadere questa sigaretta.
Che bello sarà, tra qualche tempo, ricordare questa serata.
Tra un po' di tempo (tanto o poco non mi è dato saperlo), tutta questa storia mi farà sorridere.
Per ora, mi accendo una sigaretta ancora...

martedì 21 settembre 2010

oceanomare




Tecnicamente l'Adriatico è un mare, non un oceano... Mi son lasciata influenzare da Alessandro Baricco. Infatti ho da poco finito di leggere il suo libro, Oceanomare appunto. E' un libro favoloso, Baricco è proprio grande con le parole. Già con altri suoi libri era riuscito a lasciarmi senza fiato (per esempio con Castelli di rabbia), ma con Oceanomare mi ha mandato letteralmente in estasi: i suoi personaggi surreali, le sue digressioni sul mare, sull'oceano... Per capire dovete innanzitutto leggere il libro e soprattutto essere amanti del mare quanto me. E "amare il mare" non significa essere patiti delle spiagge d'estate, della tintarella, di costumi e bagni, niente di tutto ciò. Si ama realmente il mare quando lo si riesce ad apprezzare in tutte le stagioni, anche in autunno, inverno e primavera. Pensateci un attimo: con le spiagge affollatissime, con l'acqua invasa dai bagnanti, con l'aria intrisa dell'odore di creme abbronzanti e delle voci delle persone, riuscite forse a cogliere la vera essenza del mare? Credo proprio di no. D'estate riesco a godermi davvero il mare solo la mattina presta (tra le 5 e le 7) o la sera (ore 19-21), quando in spiaggia siamo solo in due: io e il mare.
Sarà che Settembre è il mio mese, ma il mare di Settembre è il migliore. Ho tanti bei ricordi del mare in questo periodo. Uno, in particolare, è per me indimenticabile.
Era la seconda metà di Settembre del 1997. Era una domenica mattina. Papà ed io eravamo in giro per Pescara. Era una bella giornata di Sole, ma l'autunno era ormai alle porte e l'aria era fresca.
"Dove vuoi andare?" - mi chiese il mio babbo.
"Al mare!" - risposi sorridendo.
Siamo andati in spiaggia a camminare a piedi nudi sul bagnasciuga, facendoci ogni tanto raggiungere dalle onde. Il mare era calmissimo, liscio come l'olio. Nonostante la bella giornata, in spiaggia non c'era nessuno. Era così bello il mare, che babbo ed io abbiamo deciso di farci l'ultimo bagno della stagione. Ci siamo buttati in acqua vestiti. L'acqua era fredda!
Fu una bellissima giornata. Di quel giorno conservo gelosamente le risate di me e babbo tra gli schizzi d'acqua, i tuffi che mi faceva fare prendendomi in spalla, le corse fino agli scogli... Bello avere dei ricordi così.
E rivangando vecchi ricordi, decido di viverne di nuovi.
Un paio di giorni fa ho preso la macchina e sono andara a farmi un giro come mio solito. Mi piace da matti guidare: sentire il motore, le sue vibrazioni sui pedali, cambiare marcia, andare veloce, stringere il volante... troppo bello. Quando prendo la macchina è per il puro piacere di guidare e di perdermi per strade che non conosco o che non ricordo (o perlomeno ricordo solo quando le ripercorro).
Sono uscita dal parcheggio di casa (erano le 18.30 circa) e ho guidato in direzione del lungomare. Una volta lì, ho svoltato a sinistra: direzione nord.
Ho guidato verso nord, seguendo il confine del mare. Alla fine di Montesilvano, per proseguire ancora su, son stata costretta a rientrare verso l'interno per raggiungere il ponte e superare il fiume. Una volta a Marina di Città Sant'Angelo, alla prima indicazione per il mare, ho svoltato a destra e ho proseguito. A volte ero costretta a rientrare verso l'interno, ma poi ogni volta, appena possibile, tornavo sulla riviera. Belle queste strade dritte, incorniciate da alti pini marittimi.
Erano circa le 19 quando sono arrivata a Torre Cerrano: è favolosa. Si stagliava alta sullo sfondo grigio di un cielo plumbeo, illuminata dal basso da alcuni faretti di luce bianca. Uno spettacolo.
Ho continuato ancora a guidare verso nord. Di nuovo la strada proseguiva parallelamente al mare, ma più verso l'interno. Un pò prima di Pineto, al cartello marrone "mare", ho ancora svoltato a destra. Questa volta, però, la strada finiva in un parcheggio piccolino e per il lungomare bisognava proseguire a piedi. Non c'era anima viva.Soltanto io e il mare.
Ho lasciato la macchina lì e sono andata in spiaggia. L'aria era fresca, quasi fredda, intrisa di umidità. Il cielo era grigio, popolato di nuvole con cattive intenzioni. Il mare era in tempesta: onde alte si abbattevano sulla spiaggia. Il vento soffiava forte.
Spettacolo meraviglioso.
Mi sono allungata sulla sabbia umida: completamente spadizzata, aspettando la pioggia. Ero vestita con una tuta grigia, facevo pendant con il cielo.
Sono stata un pò lì, dimenticando il freddo e l'umidità che penetravano i vestiti.
Ho chiuso gli occhi e mi sono inebriata del mare.
L'odore di salsedine mi ha pervasa; la voce del mare mi ha cullata; il vento mi ha accarezzata.
Questo è il Mare.
In questi momenti ne colgo l'essenza, ne apprezzo la bellezza, ne riconosco la maestosità.
Quando ha iniziato a piovere sono scappata in macchina. Prima di salire, mi son scrollata la sabbia dai vestiti e dai capelli (se no chi la sentiva poi Mommo per la macchina "spiaggiata"?). Ho riavviato il motore e ho proseguito ancora verso nord, perdendendomi tra i miei pensieri.
La telefonata di Mommo mi ha riportata alla realtà: "Dove sei?"
"In giro, tra poco torno a casa."
Non avevo neanche fatto caso che il sole era ormai tramontato... erano le 20 circa ed io ero arrivata a Roseto degli Abruzzi. Per far presto, ho imboccato l'autostrada e son tornata a casa.

That's all folks!

giovedì 2 settembre 2010

shine on your crazy diamond

Simply fantastic!

venerdì 20 agosto 2010

magnificent

Fate attenzione alle parole di questa canzone...
Ascoltatele... afferratele... fatele vostre...

Io le ho fatte mie.
E' stato semplice: nessuna canzone è più azzeccata di questa adesso, in questo momento...

"I was born... I was born to be with you".

life in technicolor

Questa canzone mi fa sognare.
Sulle sue note volo con la fantasia, lontano...
Via da qui, via da me stessa...

Far away... flying... dreaming...

giovedì 19 agosto 2010

in your arms





E perdersi nei tuoi abbracci.

Confondersi nel calore del tuo corpo.

Mi stringi a te,
non mi lasci andar via.
Non temere, non voglio andar via.

Tra le tue braccia mi perdo.
Tra le tue braccia...

Aldilà di te è il nulla.
Stretta stretta a te,
non vedo altri che te.
Lo spazio non esiste più,
il tempo è solo un'idea.
Ci siamo solo noi,
te ed io,
in questo abbraccio.
E ci perdiamo,
l'uno dentro l'altra.

Tra le tue braccia...
tra le tue braccia è il paradiso.

sabato 14 agosto 2010

al di là degli occhi


Uno sguardo.

Intenso, deciso.
Uno sguardo tra di noi.
Parole non dette, sorrisi accennati, carezze sperate.
Uno sguardo.
Un tuo sguardo mi dice tutto questo.
Oltre gli occhi, al di là di quelle tue pupille.
Uno sguardo.
Tagliente, mi attraversa, mi penetra fin dentro l'anima.
Uno sguardo.

E mi fa strano pensare a quanto sia potente e significativo uno sguardo.
Non è qualcosa di tangibile.
Eppure...
Ti spiazza, ti fa sorridere, ti ferisce, ti imbarazza, ti solletica...
Quante cose si possono esprimere con gli occhi.

Al di là dei tuoi occhi c'è un mondo intero.

Posso farne parte?

fotografia




Mi piacerebbe saper Fotografare.

Perché fotografare lo sanno fare tutti. Ma Fotografare è un'arte.
Mi piacerebbe esprimere quello che sento attraverso una fotografia, trasmetterlo nella mia macchinetta digitale e indi immortalarlo.
Per esempio, ora mi piacerebbe poterlo fare. Ora più che mai.
Mi manca non solo la capacità, ma anche la materia prima (la macchinetta, appunto).

Sei allungato sul divano vicino a me.
Sembri un adone.
Forse lo sei davvero, non so.
Non te lo dico, la timidezza me lo impedisce.
Però ti contemplo, mentre dormi (o almeno tenti di farlo).
Ti accarezzo con gli occhi, seguendo la linea del tuo profilo.
Chissà se avverti queste carezze.

Sei lì, allungato su un fianco, con le mani sotto al cuscino.
Esprimi tenerezza.
E la tenerezza a me fa impazzire.

Resterei qui tutto il giorno, semplicemente a contemplarti.

Vorrei poter immortalare tutto ciò in una fotografia.
Sono sicura, però, che nessuna riuscirebbe a soddisfarmi.
Non si può.
E allora...
ti fotografo con gli occhi e ti custodisco nel mio album mentale.

Click.

Eccoti qui.

giovedì 12 agosto 2010

butterflies


Tante, tantissime...

E il loro frullare d'ali mi solletica,
facendo vibrare corde nascoste.
Non si acquietano...
E mi fanno sorridere,
e mi fanno ridere.
Era un po' che non le sentivo...
Bella sensazione.

giovedì 15 luglio 2010

dichiarazione di amicizia



E' un bel po' che non scrivo i fatti miei su questo blog. Anzi, a dirla tutta è un bel po' che non scrivo.
Avevo deciso di cambiar un po' piega per questo mio spazio virtuale, di scriverci solo racconti di fantasia e annotarci citazioni e canzoni, ma… ho cambiato idea. ^^ Almeno per oggi… m'è presa così! :)
Strano titolo… beh, mica ci sono solo le dichiarazioni d'amore (per fortuna… [cinismo…]). ^^
Con questo post voglio immortalare nei miei ricordi la serata trascorsa ieri sera con i miei amici: Dani, Carmi, Alex e Franz (e permutazioni cicliche, l'ordine con cui ho scritto i nomi non ha importanza). :p
Ieri sera non c'era un evento particolare da festeggiare o altro. E' stata una semplice serata per rivedersi dopo tanto che non si usciva tutti insieme. Niente di che, ma non per questo meno speciale.
Sono stata molto bene ieri, come ogni volta che stiamo tutti insieme. Una serata condita di tante risate: continui botta e risposta, prese in giro, ogni parola che chiama una battuta. E giù a ridere come matti. Ogni tanto si fanno anche discorsi seri, ma dopo 10 minuti degenerano sempre in cazzate. Troppo bello.
Hakuna matata.
E ora che c'entra? E' quello che mi è venuto in mente. Se avete visto Il Re Leone, dovreste ricordare cosa significa: senza pensieri. Ed è come mi sento io quando sono con loro: senza pensieri, senza preoccupazioni, in pace. Forse loro non sanno di avere questo potere speciale, ma hanno un effetto benefico su di me: riescono a farmi dimenticare di tutti i miei guai.
In questo periodo il mio buon umore s'è preso una vacanza, se n'è già andato al mare per la tintarella. E' un periodo cupo, non proprio nero, diciamo grigio. Mi sento come un iceberg alla deriva: fredda, insensibile, incapace di provare emozioni, ed incerta sul proprio futuro. Potrei stare qui a parlarne per ore, ma questa è un'altra storia (cit. Fabio), di cui non ho voglia di parlare. E già il fatto di ammettere su un blog che non sto bene, è una bella ferita al mio orgoglio smisurato.
Sono giù, tutto qui...
Ma poi arrivano loro, i fantastici quattro, con i loro superpoteri: allegria, ilarità, simpatia ed ironia. :) E come potrei non sorridere? Come potrei non ridere? E' impossibile avere il broncio in loro presenza. :) E' allora che mi sembra di riacquistare un po' di calore…
Grazie mille, ragazz*! :D

sabato 12 giugno 2010

il timido ubriaco

Ultimamente sono proprio entrata in fissa con Max Gazzè... :) :) :)

lunedì 31 maggio 2010

lo zeugma dell'amore


Sentire i tuoi occhi.
Guardare la tua voce.
Toccare il tuo respiro.
Assaporare il tuo pensiero.
Ridurmi a fare gesti che non conosco...
non conoscevo,
fino a che non ti ho incontrato.

domenica 16 maggio 2010

mentre dormi

La trovo semplicemente dolcissima... grande Max!!!

lunedì 12 aprile 2010

mare

Ciò che leggerete di seguito mi è venuto così, in un breve lampo di ispirazione, durante le vacanze di Pasqua, a Pescara.

Voi penserete che magari ero al mare... e invece no... :p
Lavare i piatti a volte può dare tanta ispirazione... :p

Su questa spiaggia lascio che il mio sguardo si perda nel blu del mare e del cielo, laggiù, all'orizzonte.
Una distesa infinita di acqua…
E' vero, aldilà di tutto questo, lontano, da qualche parte, c'è ancora terra.
Mi è difficile immaginare popoli e terre… il mondo, per me, è al di qua del mare.
Aldilà regna l'infinito.
Sublime…
Mi chiedi perché piango… son lacrime di commozione.
Come spiegarti quello che provo?
Vorrei prestarti i miei occhi e con questi farti vedere ciò che vedo io.
Ma non bastano.
Vorrei prestarti il mio cuore.
E allora vedresti che il mare non è più solo mare.

mercoledì 17 marzo 2010

Fireflies

Poiché per ora non ho nulla di mio da pubblicare, vi lascio con questa canzone che mi piace moltissimo e che, per semplice casualità (non scelgo io cosa deve trasmettere la radio), è la canzone con cui mi sveglio la mattina...

venerdì 12 febbraio 2010

il gladiatore e la neve

Sono un ragazzo, un giovane schiavo che il suo padrone ha venduto come gladiatore grazie (o per colpa) delle mie prestazioni fisiche. Non so se esserne orgoglioso o meno. Molti mi considerano un eroe, ma io combatto finte battaglie, costruite e pensate appositamente per divertire il pubblico. Finte battaglie, certo, in cui, però, si muore per davvero.
Ho 187 giorni. Ormai conto la mia età dalla prima volta che ho messo piede in arena. Da allora sono passati 187 giorni.
Sono 187 giorni che sopravvivo.
Anche oggi devo combattere. L'imperatore ha indetto una giornata di giochi. Per lui è un gioco, per me lotta tra la vita e la morte.
Sono nei sotterranei di questa arena, a prepararmi con altri schiavi. Indossiamo solo uno straccio per coprire i genitali. Nonostante sia inverno, non ci fanno indossare abiti durante i giochi: il pubblico vuole vedere scorrere il sangue. Gli unici oggetti ammessi sono gladi, elmi e scudi per il combattimento.
Ci mettiamo in fila, pronti ad entrare in arena. Sento le vibrazioni dell'edificio, il pubblico è in agitazione, non vede l'ora che lo spettacolo abbia inizio.
I cancelli si aprono e noi corriamo dentro l'arena. Sento l'aria gelida investirmi il petto. Un cielo grigio incombe su di noi.
Facciamo un giro dell'arena mentre il pubblico ci acclama, poi ci fermiamo sotto la balconata dove siede l'imperatore.
"Ave Caesar, morituri te salutant."
Non ci degna di uno sguardo questo freddo imperatore.
Una voce dagli spalti si alza, mentre il pubblico tace, e racconta la battaglia che oggi, con immenso piacere del nostro amato imperatore, sarà rappresentata. Non la ascolto neanche; sono già concentrato sul combattimento imminente. Fisso il cancello dall'altra parte dell'arena, in attesa che si apra ed entrino gli schiavi nemici.
Ecco, è il momento.
Una ventina di schiavi si riversano nell'arena e la battaglia ha inizio. Inizialmente è il caos, i più deboli periscono quasi subito. Poi cominciano a formarsi le coppie di avversari ed è lotta all'ultimo sangue.
Il mio avversario è più grosso di me, ma io ho dalla mia la velocità. Meniamo colpo su colpo: colpo, parata, colpo, parata. Ogni volta che paro un fendente, il mio scudo sembra cedere sempre più. I colpi del nemico sono davvero potenti. Devo almeno ferirlo, se voglio avere la meglio su di lui, se voglio vivere ancora.
Faccio un salto in avanti ed affondo la lama nella sua coscia, ma lui d'istinto risponde, mentre urla per il dolore. Non sono abbastanza rapido questa volta e riesce a farmi un profondo taglio sul braccio. Ci allontaniamo, guardandoci in cagnesco e valutando le proprie e le altrui condizioni. Poi, vedo lo sguardo del nemico farsi interrogativo. Non osiamo distogliere gli sguardi l'uno dall'altro, sarebbe fatale. Ma cerco di capire cosa c'è che non va, perché il mio avversario è così stupito. Da cosa? Non capisco.
Respiro forte, ho l'affanno. Sono accaldato e sento il sangue misto a sudore scorrermi lungo il braccio, che continua saldamente a tenere lo scudo. Poi... avverto qualcosa di strano anch'io.
Di solito si ode il cozzare di spade e scudi degli altri gladiatori ed in sottofondo le grida di incitamento del pubblico.
Invece ora tutto tace.
Continuo a guardare il mio nemico quando, davanti ai miei occhi, mi accorgo di queste gocce bianche che scendono lentamente dal cielo. E' una strana pioggia questa, non l'ho mai vista in vita mia. Mi guardo intorno, il mio nemico non attaccherà, è stupito quanto me. Vedo i volti degli altri gladiatori con la stessa espressione interrogativa che credo di avere anch'io. Sono tutti sorpresi da questo evento.
Le gocce bianche si adagiano lentamente sull'arena, ricoprendo di bianco la sabbia, i corpi dei caduti e le macchie di sangue. Si adagiano anche su di me. Sono gelide. Le guardo e vedo che al contatto con la mia pelle diventano acqua. Non l'ho mai vista, ma ne ho sentito parlare. Me ne ha parlato il mio ex padrone, quando lavoravo ancora in casa sua: reduce da campagne nordiche, mi narrava delle battaglie contro i germanici che si tenevano, durante l'inverno, in questi paesaggi ricoperti da una coltre bianca. La chiamava neve.
La neve comincia ad aumentare, ne scende sempre di più. Noi gladiatori ci giriamo verso l'imperatore, in attesa dell'ordine di continuare il combattimento o interromperlo.
Lui porta il pugno davanti a sé. Sorride. Ci voleva una cosa fredda come la neve per scaldargli il cuore?
Il pugno è chiuso davanti a sé...
Pollice in alto.
La battaglia è finita.
Sorrido anch'io.
Domani avrò 188 giorni.

snowing in Rome

Ogni mattina, appena suona la sveglia, la spengo e guardo fuori, per vedere com'è il tempo. Anche oggi è andata così: ho guardato fuori e... non credevo ai miei occhi! Attraverso uno spiraglio tra le tende rosse, vedevo grandi fiocchi bianchi scendere giù dal cielo. E' bastato uno sguardo e sono tornata bambina. Non mi svegliavo con la neve da secoli. E soprattutto... la neve a Roma non l'ho mai vista. Un evento più unico che raro. Dopo essermi convinta che ciò che vedevo era reale, sono schizzata giù dal letto e mi sono vestita velocissimamente per uscire. Armata di fotocamera, sono andata a prendere il bus: a tutta birra, portami in centro!!! (Cit. il Principe di Bel Air). Sono scesa a Largo Argentina (perchè proprio lì? Boh! La forza dell'abitudine...). Nel frattempo aveva smesso di nevicare. I ruderi di Torre Argentina imbiancati erano surreali. Ho fatto qualche foto, ma... la mia fotocamera ha deciso proprio oggi di tirare le cuoia. Douch! Ma non importa: nessuna foto riuscirà a trasmettermi le stesse emozioni che provavo in quel momento. Da Largo Argentina ho preso Via delle Botteghe Oscure e mi sono incamminata verso i Fori Imperiali (indovinate un pò dov'ero diretta?... ;) ). Mentre passavo per Piazza Venezia, ha ripreso a nevicare forte. Un pakistano mi voleva vendere un ombrello. "No, no, grazie." Volevo inzupparmi per benino. Appena tornata a casa, una doccia bollente ristoratrice avrebbe risolto ogni raffreddamento). Volevo sentire la neve scendere su di me. Ogni tanto, tra i riccioli che spuntavano dal cappuccio, si incastravano alcuni fiocchi di neve.
Nonostante il cielo grigio e cupo, Roma continuava ad emanare calore e bellezza. E' semplicemente fantastica!!!
Sono passata tra i Fori Imperiali. Tutte queste rovine imbiancate... da non crederci! E poi, in fondo alla via, sul cielo grigio, vedevo stagliarsi l'amato Colosseo. L'ho guardato attraverso un fitto velo di fiocchi bianchi e mi ha mozzato il fiato, come ogni volta che lo vedo, ma oggi ancor di più. Sono arrivata proprio sotto l'anfiteatro e, sfiorando una parete, ho guardato su. Guardavo questa doccia bianca scendere lentamente su di me, con dolcezza, godendomi la maestosità del monumento. Non so come esprimere e spiegarvi quello che provavo. Ero praticamente in estasi. Dopo un pò, ho continuato il mio white-tour, ho fatto un giretto per Circo Massimo e poi ho ripreso la metro per casa.
Ho fatto questo giro per Roma in solitario. Non mi è pesato il fatto di essere sola. Forse in compagnia mi sarei divertita di più, a ridere e sorridere di Roma innevata. Ma in compagnia, forse, non avrei avuto modo di assaporare tutte le emozioni che la città riesce a regalarmi e, sicuramente, non avrei potuto ascoltare la sua voce. Perchè è così: quando giro per Roma da sola, la città mi parla, mi dà ispirazione per i miei racconti, è lei stessa a narrarmi storie e segreti...
Sognavo questa Roma e Roma c'è.
(Intendo la città; della squadra non me ne frega un fico secco! :p )

sabato 30 gennaio 2010

e sono due!


Ieri questo bloggetto ha compiuto due anni!!!! :)
Anche se lo sto trascurando un pò ultimamente, ormai lo considero una mia creatura. :) Adoro scrivere qui tutto quello che mi va, che penso, che sento, che invento... E amo rileggere cose scritte in passato, ripescando ricordi qua e là...
Auguri, bloggetto!!!! :D

mercoledì 13 gennaio 2010

che fine ha fatto Cleo?

Salve a tutti!
Per cominciare: BUON ANNO!!! :D
Non frequento questi screens da parecchio... e meno male che avevo detto che avrei pubblicato qualcosa ogni tanto. :p
E' che non ho avuto molto tempo per dedicarmi a questo blog (suona molto come una scusa, ma, che ci crediate o no, è davvero così). Inoltre, non sono stata troppo in vena di scrivere...
Aspè...
Momento!
Ho detto una cazzara spiaziale. :p
Cioè, spiegamoci meglio: non ero in vena di scrivere qualcosa da pubblicare sul blog, ma a scrivere... aivoja! Solo che erano cose troppo personali, non mi andava di pubblicarle... ^^
Comunque, eccomi, ora sono qui, pronta a raccontarvi i fattacci miei (quelli raccontabili :p ).
Dunque, vi ho lasciati che ero laureata. Ovviamente lo sono ancora :p , ma che ho combinato da allora?
Il 5 dicembre ho iniziato un'attività di volontariato con l'associazione non governativa Manitese. L'attività consisteva nel fare pacchetti di Natale all'interno delle Feltrinelli di Roma (anche di altre città d'Italia, ma io sono a Roma e guardo la cosa dal mio piccolo ^^ ), per avere contatto con le persone e fare propaganda circa i progetti dell'associazione (che, per chi non lo sapesse [approfitto anche qui sul blog :p ], quest'anno si occupa della cosiddetta "sovranità alimentare". Per ulteriori info, visitate il sito www.manitese.it). Chi voleva poteva fare anche un'offerta che poi sarebbe stata devoluta a favore di tali progetti. Io, insieme a Nick e Carmi, ero alla Feltrinelli di Largo Argentina. ^^
E' stata un'esperienza davvero piacevole. Innanzitutto, nel mio piccolo, mi sono sentita utile. Poi, mi sono anche divertita molto con Carmi, Nick, Valentina e tanti altri, a fare pacchetti, a ridere, scherzare. Mi è piaciuto anche il contatto con le persone e la mia personalità psicologa è uscita fuori in tutta la sua forma: ero sempre lì che analizzavo l'atteggiamento delle persone. :p Mentre illustravo ai clienti i progetti di Manitese, studiavo le loro reazioni, gli sguardi, il tono di voce. :p Ho incontrato tante persone e ho visto i caratteri più disparati. La cosa però che accomunava i più (e la cosa mi ha parecchio stupita) era il livello crescente di isteria e di acidità di questi man mano che si avvicinava Natale. Ma... una volta non si diceva che "a Natale si era più buoni"? ... A parte qualche persona davvero acida ed intrattabile (a cui avrei volentieri dato una capocciata), nel complesso mi è piaciuto essere lì, parlare, sorridere, fare pacchetti. :) E poi... ero dentro una Feltrinelli, il mio habitat naturale! :p In mezzo a tutti quei libri... ******** ... Inoltre, il banchetto dei volontari era nel reparto delle guide turistiche: mamma mia, i viaggi mentali che mi son potuta fare! :p
Insomma, sono stata proprio bene. :)
Grazie a questa esperienza ho anche fatto una conoscenza... :)
Ma questa è un'altra storia, (forse) ve ne parlerò in un post futuro... ^^
Il 23 dicembre è stato il mio ultimo giorno da volontaria. Devo ammettere che mi è dispiaciuto. ^^ Però, il 23 è anche stato il giorno in cui sono tornata a Pescara. Dopo un paio di mesi che non mi facevo vedere... beh, era proprio ora di tornare in "patria". ^^
Mi è venuto a prendere un amico del Papone, Roberto, che ho conosciuto il giorno stesso. Che soggetto! Mi ha fatto fare un sacco di risate! :)
Mi è venuto a prendere verso le 21 e siamo andati a Fiumicino a prelevare il fratellone. :))))) Poi... dirotta su Pescara!!!
Siamo arrivati alle 2.30 circa. A casa era già pronto il comitato di accoglienza: Mommo, Pepo e Babbù. Bacio alla Mommo e poi tutta la mia attenzione è stata dedicata ai miei teneri animaletti. Che teneri! ^^
Il giorno dopo è cominciato il giro dei saluti: a casa dei nonni, dove ho trovato anche Alessandro e Francesca con il mio mini-cugino :) e poi dal Papone. :D Dopodichè a casa ad aiutare Mommo per la cena. E la sera, scambio regali. :D Ho ricevuto un sacco di belle cose, anche se quest'anno ci son stati pochi libri. ^^
A Natale, come di consueto, si è andati a pranzo dal Papone. Madre de dios, quanto ho mangiato nell'arco di 24 ore!!! :S
Il 26... niente di che. Ho poltrito tutto il giorno. Per farvi capire: sono stata l'intera giornata, come direbbe Maurizio, con "l'abito da sera" (= il pigiama). :p
Il 27 sera sono andata a cena con i miei compagni del liceo. :D Sono stata proprio bene e mi ha fatto un sacco piacere rivederli. C'erano: Stefano (the organizer), Silvia, Claudia, Luigi, Francesco, Robin, Giacomo, Emanuele A., Vincenzo Per., Vincenzo Par., Fabiana, Francesca, Anna e Daniele (e spero di non aver dimenticato nessuno). ^^ E' stata davvero una bella serata. :D
Il 28, con MM&M sono andata a Termoli dal mio mitico ed insostituibile amicone Alessio, che faceva uno spettacolo/presentazione del suo libro "Nel buio delle tubature". Era felicissimo quando mi ha visto lì :D , solare ed allegro come sempre! Lo spettacolo è stato carinissimo e lui è stato semplicemente bravissimo. Creativo e geniale, non c'è che dire. (Per saperne di più: Nel buio delle tubature). Very good, Ale!!! :D
Dopo la presentazione, si è dedicato a scrivere dediche sulle copie per il suo pubblico. Ovviamente, una copia l'ho presa anch'io. Il tempo della dedica e, purtroppo, siamo andati via che dovevamo andare a cena a Torino di Sangro. Mentre andavamo via e tornavamo alla Cleo-mobile, ho letto la dedica... e mi sono commossa. Grazie, Pingu! :')
Per Capodanno sono tornata a Roma: Capodanno tra Fisici. :D
Il 31 pm Carmi, Dani ed io abbiamo preparato i primi a casa di Carmi (pasta fredda, risotto all'ortica, risotto alla milanese). Poi, tutti a casa di Fra & Livia! Oltre ai già citati, c'erano Nick, Rick, Fra C., Robertone, Dedalo + amici di Fra e Livia. Bello!!! Mi sono divertita tanto. :D Il mio 2010 è cominciato davvero bene, all'insegna delle risate. :D
Il primo stesso sono tornata a Pescara. Il 2 sera cena per festeggiare il b-day di Mat. :D Il 3, poi, mi sono esibita a casa nella preparazione di un ottimo risotto alla milanese (grazie Dani per le dritte! :D ), ovviamente sotto la supervisione di una Mommo malfidata. :p E il 4, Papone e Maurizio hanno accompagnato Mat e me a Fiumicino e ce ne siamo andati a Zurigo. Siamo arrivati di sera e c'erano -6°C. :S Che frio!!! Ma ero talmente imbacuccata (sembravo l'omino Michelin) che non avvertivo il freddo. :p
5 gennaio: auguri fratellone!!! :D Purtroppo la mattina ha dovuto lavorare e il pm andare al funerale del suo supervisor. :( Io sono stata a casa. Nell'intenzione di fargli trovare casa pulita, ho inevitabilmente fatto qualche danno. :p Infatti, vado ad accendere l'aspirapolvere e... faccio saltare la corrente (chissà perchè si dice "saltare"... immagino gli elettroni che zompettano in tutte le direzioni... [pensiero nerd]). La cosa strana è che la corrente non c'era più solo in camera di Mat (dove stavo usando l'aspirapolvere), ma c'era invece in cucina e in bagno. Da lì ho dedotto che ci dovevano essere delle specie di valvole per ogni stanza. Solo non trovavo dove diavolo era il quadro elettrico. In casa non lo vedevo, nella laundry ed in cantina non c'era... boh! Poi, dentro casa, ho guardato quello che all'inizio non mi pareva un quadro elettrico come quello che ho a Pescara (perciò all'inizio l'avevo ignorato :p ). Non aveva le valvole, ma i fusibili. O.o E dove trovavo un altro fusibile?! o.O Per fortuna è venuto in mio aiuto l'hauswarf, il signor Hefti (ormai per me, il gigante buono), e ha risolto il problema. Gentilissimo! ^^ La cosa bella è che io parlavo inglese senza sapere il tedesco, e lui parlava tedesco senza sapere l'inglese... eppure ci siamo capiti. :D
La sera Mat ed io siamo andati a cena fuori per il suo b-day. Siamo andati in un ristorantino davvero grazioso, in cui c'era un cameriere che sembrava un vichingo (da paura!!!) :p ed abbiamo mangiato fondue. :)
Il giorno dopo, di nuovo, a casetta sola soletta perchè Mat lavorava. E' venuto solo per pranzo. Io sono rimasta al calduccio a studiare e divorare libri ("Cani, camosci, cuculi (e un corvo)", "Il piccolo Principe", "Il tempo che vorrei", "Il castello errante di Howl", tutti molto belli!). ^^
La sera ce ne siamo andati al cinema a vedere Avatar. Bellissimo! Nonostante in qualche discorso mi perdessi (era in English), sono riuscita a seguirlo bene. Ed è davvero molto bello. Appena esce in Italia, mi sa me lo vado a rivedere. ;)
Il giorno dopo stessa routine: Mat a lavoro (è tornato solo per pranzo) ed io a casa. Giusto il pm sono uscita un pò e ho fatto un giro per Bahnhofstrasse, una via piena di negozi. C'era tanta gente in giro. Sono arrivata fino al lago e me ne sono stata un pò su un molo, con la neve intorno, la foschia davanti a me che non permetteva di distinguere tra acqua e cielo... che spettacolo! Se non fosse che a stare lì troppo a lungo mi sarei ibernata, sarei rimasta volentieri lì. ^^ Tornando a casa ho fatto spesa da brava donnina di casa. ^^ La sera siamo rimasti a casa e ci siamo visti "Amici miei, atto II". Che risate!!!
Cos'è il genio?
E' fantasia, intuizione, decisione
e
velocità di esecuzione.
L'8 sono stata tutto il dì da sola perchè Mat doveva lavorare parecchio. Per pranzo sono uscita per andare a comprare un pò di pane vicino casa e mi son fatta un giro nei dintorni, sgranocchiando una baguette. :p Quant'è bella Zurigo. Più la giro, più la conosco, e più mi piace. Soprattutto perchè la sento molto su misura per me, non so come dire... ^^ E' una città non enorme, non è una metropoli, è tranquilla, piena di begli edifici. E poi mi piace il silenzio che vi regna: non c'è traffico, nessun strombazzamento di clacson, le persone parlano a bassa voce e non si sentono squillare in continuazione cellulari... woooow! E poi... beh, Zurigo ricoperta di neve, con i comignoli delle case che fumano... è semplicemente irresistibile. ^^
Il 9 Mat non ha lavorato. La mattina abbiamo ronfato beatamente. :) Il pm ci siamo fatti un giro nel centro storico e dintorni. Ed abbiamo comprato una torta cioccolatosa per la sera. Poi, mentre tornavamo a casa, ha iniziato a nevicare tanto. Ed allora... siamo rimasti in giro, sotto quei fiocchi bianchi che leggeri si posavano su di noi. Avevamo sciarpe e cappelli ricoperti di neve dopo 10 minuti. Ci siamo divertiti un sacco, soprattutto io, che mi piaceva affondare gli anfibi nella neve fresca. :p Che bello!!! Siamo anche andati ad una terrazza che sta davanti l'Università di Zurigo ('mazza che bell'edificio che hanno!!!) e da lì si vedeva il panorama di Zurigo, tutta innevata, con l'illuminazione delle strade che colorava un pò tutto di giallo e pareva di guardare una vecchia fotografia. Magnifico! :D
Dopo un paio d'ore siamo tornati a casa. Abbiamo dovuto mettere tutti i vestiti sui termosifoni. ^^ Abbiamo cenato, ho fatto la valigia e ci siamo messi a letto a vedere Lilo&Stitch. ^^
Infine, il giorno dopo, sono ripartita. :( Non avevo nessuna intenzione di partire, per tanti motivi che non vi sto qui a dire. Tra questi, sicuramente il dispiacere di separarsi dal fratellone. Anche perchè lui tornerà in Italia solo quest'estate. :(
Vorrà dire che salirò su io. ;)
Arrivederci, Zurigo.
:D