giovedì 18 novembre 2010

l'insostenibile leggerezza dell'essere

Ho appena finito di leggere l'omonimo libro scritto da Milan Kundera.
Ci ho messo una vita a finirlo di leggere e di solito accade quando un libro non mi piace. In realtà, l'ho trovato un bel libro, ma semplicemente non ero in vena di questo genere. Infatti, è un periodo in cui ho voglia di evadere dalla realtà (è per questo ora mi ributterò nel tunnel del fantasy!). :)
Nonostante ciò, come ho scritto, l'ho trovato un bel libro. Bello, perché è un libro che induce a pensare, che fa riflettere il lettore anche su cose piccole, su cui spesso magari non ci soffermiamo a pensare. E' un libro pieno di belle riflessioni sull'amore e sulla vita in genere.
Molte frasi me le sono annotate perché davvero molto belle. Vi lascio con quella che più mi ha colpita.

E' un buio puro, perfetto, senza pensieri e senza visioni, è un buio senza fine, senza confini, è il buio dell'infinito che ciascuno di noi porta dentro di sé. (Sì, se si cerca l'infinito, basta chiudere gli occhi!).

1 commento:

Emiliano ha detto...

Non l'ho letto questo libro,ma dalla tua descrizione credo che valga la pena.
Quella che hai pubblicato è una frase bellissima, tutto stà a metterla in pratica.
Rimanere nel buio ed essere coscenti che in noi ci sia assenza di pensiero,viene vista come una cosa negativa.
Invece, secondo il mio umile parere,credo che esternarsi da ciò che ci rende fragili e imperfetti,a volte sia un'ottima medicina.