sabato 29 novembre 2008

il poeta vagabondo

Scavando nei meandri della mia memoria, ho ricordato questo strano e piacevole incontro.
Era mattina e stavo andando a scuola a piedi (come ogni mattina). Facevo il terzo liceo. Se non ricordo male, era poco dopo l'episodio di quando Alessandra, la mia migliore amica, è stata investita. Ecco perchè stavo andando a scuola da sola (lei era a casa a riprendersi). Stavo passando sotto il ponte della ferrovia, vicino alla stazione, proprio dietro la mia scuola. Dall'altro lato, in senso opposto, veniva un vagabondo. Era sulla cinquantina, alto 1.70 circa, paffuto, con una folta barba grigia e pochi capelli brizzolati ed arruffati. Indossava un paio di jeans consumati, scarpe marroni, un maglione blu ed un lungo cappotto grigio. Si trascinava dietro un'enorme busta azzurra. Un vagabondo come un altro. La cosa che però mi incuriosì era che questo vagabondo, camminando, ogni tanto si fermava, poggiava la busta, metteva le mani in tasca e ne tirava fuori un blocchetto ed una matita. Scriveva qualcosa e poi riprendeva il suo cammino. Altra cosa che mi colpì era l'espressione serena sul volto di quest'uomo. Ricordo che quando mi passò vicino, i nostri sguardi si incrociarono e lui, con un enorme sorriso, mi salutò con un sonoro "Buondì". Gli sorrisi di rimando e risposi al saluto. Questo incontro mi mise di buon umore per tutto il resto della giornata.
Il giorno dopo e quello dopo ancora non vidi il vagabondo, nè mi aspettavo di incontrarlo ancora. Ed invece, il terzo giorno da quel primo incontro, lo rividi di nuovo. Stessi vestiti, stessa busta, stessa espressione sul viso. Ancora una volta, incrociandomi, mi salutò con simpatia ed io risposi al suo saluto.
Il giorno dopo lo incontrai di nuovo. Era fermo a scrivere. Passandogli vicino, lo salutai per prima. Lui alzò lo sguardo e, sorridendomi, disse: "Buondì, signorina. Capita al momento giusto. E' stata scelta come pubblico della lettura di una mia poesia or ora conclusa. Mi concede questo onore?" - e concluse facendomi un mezzo inchino. Come avrei potuto rispondere di no? Divertita, risposi: "Volentieri." Tanto ero in anticipo per scuola... La poesia che mi lesse (purtroppo) non la ricordo esattamente. Ricordo che parlava di un pescatore. Un giorno egli salpò per non far più ritorno. La poesia esprimeva lo strazio della famiglia del pescatore, del dolore della sua amata. Ma il poeta immaginava che quel pescatore non era morto, ma continuava a navigare i mari ed era un uomo libero e per questo felice. Una poesia bellissima, in una forma sublime. Rimasi affascinata dall'abilità di quel vagabondo. "Cosa ne pensa?" - mi chiese. "Io... - non sapevo come spiegargli quanto quella poesia mi avesse emozionato - credo che sia semplicemente stupenda." - "La ringrazio, signorina. E' sempre bello avere un pubblico come lei. Arrivederci e continui a donare il suo sorriso alle persone." E riprese il suo cammino. Rimasi a guardarlo andar via, con la sua busta azzurra ed il suo cappotto grigio, senza parole. "Arrivederci" - sussurrai.
Non ho più rivisto quel vagabondo...

seven


Pensate mai alle strane, piccole, a volte insignificanti coincidenze della vita? ... E' divertente! :)
Poco tempo fa mi sono accorta che alcune cose nella mia vita sono legate al numero 7. Tutto ciò mi è venuto in mente quando ho ritrovato un piccolo oggettino di legno a forma di 7 (probabilmente regalatomi quando compii 7 anni). Poi... ho pensato che ...
7 è uno dei miei numeri preferiti;
ho 7 piercing... tutti sulle orecchie, ma sono ben 7! :P ;
vivo a Roma, che ha 7 colli;
sono di Pescara... contate le lettere di questa città... :) ;
il mio nome è composto da 7 lettere... come anche il mio cognome;
sono nata nel 1987... e se fate la somma delle cifre della mia data di nascita (26/9/1987) viene un multiplo di 7;
il mio migliore amico è nato 7 giorni dopo di me;
Maurizio mi chiama Sette (come un personaggio di Star Trek);
Mommo mi chiama Nana (che in giapponese significa 7)...
Divertente, non trovate?

lasciarsi andare

Come una foglia d'autunno,
che, debole, abbandona il suo albero
e dal vento si lascia trasportare,
chissà dove...
Come un ciottolo in un fiume,
che cerca di restar fermo sul fondo,
ma la corrente lo trascina,
e lentamente, con un pò di riluttanza,
si lascia spingere e trasportare,
chissà dove...
Il viaggio è così piacevole,
che non importa dove andrai,
quando arriverai.
Goditi questa nuova esperienza,
assapora i profumi, gli odori,
contempla i paesaggi,
apri il cuore a nuove emozioni,
vivile,
così come vengono.
Saper lasciarsi andare...
Può far paura,
ci si può far male...
ma, Dio, quanto ne vale la pena.

ispirazione... bentornata!

Sì, a volte mi lascia così, all'improvviso. Ed io che resto come un ebete di fronte a fogli bianchi che non mi dicono nulla. Fin quando non torna... e si ricomincia a buttar giù parole, pensieri, molte volte sconnessi :P , a volte profondi. Ad inventar storie, a giocar con la fantasia. Ispirazione... quando non c'è, ne avverto forte la mancanza. Ed ogni volta che ritorna... è un'emozione indescrivibile: avvertire una strana forza dentro, un formicolio nelle mani, la mente che elabora... ad a volte svegliarsi in piena notte, perchè devo scrivere tutto quello che il mio cervello macina, prima che sia tutto dimenticato... perchè a volte sono così tante le idee...
Cara ispirazione... bentornata, amica mia! :)

martedì 18 novembre 2008

quasi annegata

Avevo 8 anni circa ed ero in vacanza a Cirò Marina (Calabria) con Mat, Papone, la sua compagna (Angela) e parenti. Era una giornata grigia, nuvolosa, il mare era mosso. Gli uomini erano usciti in barca per pescare e le donzelle erano rimaste in spiaggia. Papone, prima di andare, mi disse: "Claudia, mi raccomando, non fare il bagno che oggi è pericoloso. " - "Sì, Papà..." ... come no! Già il solo aver detto "non fare" era per me un invito a nozze a fare esattamente i contrario. ;P In più, metteteci che ero una bimba spericolata... vedere cavalloni alti 2-3 metri era una cosa spettacolare. Ricordo che guardavo queste onde affascinata e la voglia di sguazzarci cresceva e cresceva e cresceva... Così ho iniziato a martellare Angela affinché mi desse l'ok (che bimba malefica! ;P ). Esasperata, Angela mi diede il permesso di fare il bagno perchè con me sarebbe venuta sua cognata, Katie. Evviva! Si va in acqua! "Appena arriva l'onda, afferra la mia man0" - mi disse Katie. Ooook. Entriamo in acqua. Dopo un paio di metri, il mare era già parecchio profondo, quindi... non toccavo. Restiamo a galla così, vicine. Dopo un pochino arriva un'onda immensa... 3... 2... 1... pluf! Non c'ho capito più nulla! Ricordo di aver per un attimo afferrato la mano di Katie... ma poi mi è scivolata via... ed io... trascinata giù dalle onde. L'ultimo ricordo che ho è di me sul fondo. Mi rendevo conto di essere lì, ma non reagivo. Io stavo bene, è come se non avessi avuto bigogno di ossigeno... ero quasi in dormiveglia... chiaramente non stavo capendo un c***o! Poi... più nulla. Mi sono risvegliata distesa sulla spiaggia, sputando acqua, tornando a respirare, apprezzando, gustando quella boccata di ossigeno, l'ossigeno che mi era mancato, e capire quanto è vitale. Riempire i miei polmoni d'aria ed avvertire quanto mi era mancata... Inspira... espira... tossire, perchè l'acqua salata brucia nella gola... e tornare ad avvertire il proprio corpo...
Poco dopo è tornato Papone: "Hai fatto la brava bambina?" - "Sì, Papà." ;P

grave!

E' una cifra che non aggiorno questo mio blog! Non va bene, non va per niente bene!!!! :( Ho tante cose da dirvi, ma poco tempo per scriverle (studio, protesta ed altri impegni... non ho un secondo in cui posso sedermi alla scrivania, impugnare una penna e dedicarmi alla scrittura...) e spt... continuo ad avere problemi tecnici di connessione... :( Spero di risolverli al più presto...
Per ora, vi lascio con qualcosa che ho scritto un pò di tempo fa e che non avevo ancora pubblicato.
Spero di tornare presto a raccontarmi un pò di fatti miei... ;P
That's all, folk!

domenica 2 novembre 2008

la protesta continua

Siamo sempre di più a scendere in piazza... facciamo sentire le nostre voci!!!
Ci bloccano il futuro, blocchiamo le città
questa è la risposta dell'università!
Tanti slogan, tani cori, tante persone unite in questa lotta... sempre più persone che appoggiano la nostra causa. Ed il mio cuore si riempie di speranza: qualcosa può essere fatto, questa Italia può essere cambiata. :D Certo, poi ci sono certi episodi che ti riportano con i piedi per terra... tipo... lo scontro del 29 ottobre a Pizza Navona... una vergogna! Questi idioti del blocco studentesco (che si definiscono studenti... ed hanno la media di 35 anni...) che hanno picchiato qualsiasi persona si parasse loro davanti perchè dovevano conquistare la testa del corteo. Gli studenti medi nel panico. E molti universitari sono rientrati in piazza per recuperare gli studenti medi e portarli via da lì. E quindi c'è stato lo scontro. E la polizia? Ahahah (risata amara). Guardate: video Anno Zero. Che schifo! E quando vedo certe cose, penso: ma in che Paese di m***a vivo? E ci definiamo anche civiliazzati... come no! Bah!
Cmq, la protesta ha anche molti momenti divertenti. Come la maratona non autorizzata di ieri a Via del Corso. E' stato troppo divertente!!! Siamo partiti da Piazza Venezia e siamo arrivati a Piazza di Spagna, passando per Piazza del Popolo. Eravamo una sessantina di ragazzi, tutti con le pettorine con scritto "No 133" a correre, a cantare... :D Il primo ad arrivare è stato Alex. :D Abbiamo fatto la "premiazione" sui gradini di Trinità dei Monti. Alex è stato premiato come "ricercatore" (con tanto di fascetta e di spumante) ed alle sue spalle c'era uno striscione con su scritto "Solo 1 su 1000 ce la fa". Ragazzi, è stata una genialata. Grandissimo Fabio che ha avuto l'idea e grandissimi tutti quelli del gruppo maratona che l'hanno organizzata così bene (tra cui anch'io, ma ho contribuito poco^^). La sera, poi, festa a Fisica e a Chimica. C'era un sacco di gente. E noi eravamo organizzatissimi, con un servizio d'ordine efficientissimo. ;P
Che bello essere rivoluzionari. ^^
Miei cari lettori... Hasta la victoria SIEMPRE!