sabato 23 maggio 2009

chiacchierando con Amore

Ultimamente ti penso spesso, Amore. Del resto, non potrebbe essere altrimenti. Sono troppo romantica per non sognarti continuamente, per non bramarti... Te permei ogni cosa, sei in ogni gesto, sei la causa, il motore di ogni azione. Anche Dante lo affermava: "l'amore che move il sole e l'altre stelle". Nietzsche affermava addirittura che "tutto ciò che è fatto per amore va al di là del bene e del male". Poeti, filosofi, cantautori... in tanti hanno cantato e cantano di te, chiamandoti con nomi diversi, Cupido, Amore, Eros... ma sempre di te si parla. Ed anch'io parlo di te, parlo con te, perchè sono romantica, amo l'amore ed amo vivere d'amore.
Ed anche questa sera mi ritrovo a parlare con te.
Sai, quello che mi stupisce non è tanto il fatto che se mi fermo a pensare, penso a te, ma quanto il fatto che, se mi fermo a pensarti, tra i miei pensieri compare lui (chiamiamolo K). Quand'è che K si è insinuato tra i miei pensieri? O meglio, quand'è che te hai permesso che ciò accadesse? Sai, è strano, non ricordo il momento esatto in cui il mio pensiero su K è cambiato. Ultimamente è così. Qualche giorno fa è riuscito (involontariamente) a lasciarmi senza fiato. Mamma mia, non faccio che ripensarci! E la cosa "peggiore" è che è il primo in cui non riesco a trovare neanche un difetto. Sai, quel "panico" che mi si scatena con i ragazzi (di cui ho parlato in qualche post passato)... di solito mi concentro su qualche difetto per frenare i trip mentali che partono nella mia testa, per rendere le cose più tranquille. Ora, soprattutto, cerco di trovare almeno un difetto, anche una sottigliezza insignificante, per togliermelo dalla testa, per convincermi che è solo una cotta passeggera. E la cosa "peggiore", dicevo, è che non ne trovo. Attualmente ai miei occhi appare perfetto. E questo complica le cose, perchè non mi è mai successo in passato una cosa del genere.
Che mi stia innamorando? No, non credo. Non così in fretta. Non credo nell'amore a prima vista. Te, Amore, procedi per piccoli passi, lentamente. Hai il passo felpato di un gatto: cautamente, penetri nella sfera sentimentale di una persona, aggirandoti tra i meandri delle emozioni, fino a giungere al cuore. E lì, scocchi la tua freccia fatale. Sì, fatale, perchè una volta trafitti, non ci si può più ribellare a te, non si può più arginare il fiume in piena di calde emozioni che annulla la razionalità e fa compiere gesti folli.
Ti avverto dentro di me. Sei lì, prendi una freccia dalla tua faretra, tendi la corda del tuo arco, chiudi un occhio per meglio prendere la mira. Tutto è pronto... No! Ti prego, aspetta! Non vedi che il mio cuore è protetto da uno scrigno di cristallo? Credi che le tue frecce siano abbastanza dure da poter mandare in frantumi questa protezione? Non posso permetterti di provare, non posso permetterti di riuscirci. Ti chiedo solo di aspettare un pochino, in modo da permettermi di capire se è quello che voglio, di chiarire i miei sentimenti. Perchè... vorrei innamorarmi, ma ho troppa paura. Mi sono fatta troppo male l'ultima volta, non molto tempo fa. E pensare che non era neanche "amore". Mi sono nascosta dietro i miei "sto bene", "sono forte". Ed in effetti sono stata forte. Ma la verità è che ho impiegato un bel pò a ritrovare i pezzi del mio cuore e rimetterlo insieme. Non so quanto potrò essere forte in futuro se non mi dai il tempo di riprendermi, di abbandonare la paura di scottarmi.
Rinfodera la freccia. Devi solo attendere un pò.
Ho voglia di innamorarmi...
... ma non ancora.

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