domenica 21 settembre 2008

il primo amore non si scorda mai

Ecco il poema che ho scritto ieri a Circo Massimo. :D

E' proprio vero.
Francesco. Non potrò mai dimenticarlo.
Ci siamo conosciuti durante una vacanza-studio in Inghilterra, a Reading. Io avevo 13 anni, lui 14. Ci siamo conosciuti il primo giorno che eravamo lì.
Avevano appena formato le classi per i corsi di inglese ed io ero capitata con un ragazzo, Umberto, con cui avevo subito legato. Tanto dolce quanto timido. Umberto era il migliore amico di Francesco. Il pomeriggio di quello stesso giorno, ero in sala comune a chiacchierare con Umberto, quando si unisce a noi Francesco. Cominciammo a ridere e scherzare tutti e tre insieme. Da quel giorno, ogni volta che ci incontravamo, Francesco ed io non facevamo che battibeccare. Ricordo che mi sfilava sempre i miei amati Oakley ogni volta che li indossavo perchè gli piacevano un sacco.
Dopo la prima settimana che eravamo lì, provai a stare con Marco, un ragazzo a cui piacevo e che ho lasciato dopo due giorni (sono sempre stata bastarda dentro. ;P ) Il pomeriggio del giorno in cui ho lasciato Marco, ero sui divanetti in sala comune a scrivere (la mia attività preferita. ;P ) Arrivò Francesco e cominciò: "Sono uno str***o."
"Bene, siamo in due."
"Perchè, te che hai fatto?"
"Ho lasciato Marco. E te?"
"Sono andato da Claudia perchè le dovevo dire se voleva mettersi con Alessandro, invece le ho chiesto se voleva stare con me."
"..." Il mio sguardo perplesso lo fece stare ancora peggio. "E lei cosa ti ha risposto?"
"No, per fortuna. Perchè io non voglio stare con lei. E' carina, ma... sono preso da altro. E te perchè hai lasciato Marco?"
"Ripeto, siamo in due a fare gli str***i. Per lo stesso motivo tuo: sono presa da altro."
Poi, parlammo di tutt'altro.
Quella sera, Francesco venne da me: "Dai, rimettiti con Marco."
"Non vedo il motivo." Gelida.
"Sta male, poverino. Rendilo felice."
"E come? Io non voglio stare con lui. Starebbe peggio, non trovi?"
"Perchè non vuoi stare con lui?"
Perchè mi piaci te. Questa era la risposta, ma non potevo dirglielo così. "Mi piace un altro." risposi.
"E chi è?"
"E perchè dovrei dirtelo?"
Iniziammo, come al solito, a battibeccare sull'argomento. Poi, lui disse: "Tra cinque minuti torno e mi dici chi è quest'altro tipo, perchè secondo me è solo una scusa per tagliare corto. Se non me lo dici, dico a Marco che vuoi tornare con lui." E se ne andò.
Bene - pensai - glielo dirò. Voglio proprio vedere la sua faccia. Il mio orgoglio non poteva non accettare questa sfida. :D
Quando tornò, non lo feci neanche parlare. Dissi subito: "Te."
"Cosa?"
"Te."
"Io cosa?"
"Te nulla. "Te" è la risposta alla domanda di prima."
Non dimenticherò mai i suoi occhi verdi che mi guardavano increduli. Nel frattempo, credo di essere avvampata, ma continuavo ad ostentare una certa sicurezza.
"Beh, io... - disse - emmh..."
Ed io sorrisi. "Lascia stare. Non ti sto chiedendo di stare con me. Volevi sapere chi mi piaceva e sono stata sincera. Tutto qui."
"Ma io voglio stare con te."
Coooosa?!?! - pensai. Non ero preparata a questo. Lo vedevo bello ed impossibile. Era già tanto che mi degnava di attenzioni come amica.
"Sto solo pensando come dirlo a Marco. - continuò - Alla fine è un mio amico."
Il giorno dopo stavamo insieme.
I group-leaders ci portarono in giro per Reading e ci lasciarono liberi di scorrazzare per il centro per tutto il pomeriggio. Io non sapevo come comportarmi in mezzo agli altri. Ero timidissima. Appena ci lasciarono liberi, ci dividemmo in gruppi ed io andai con Francesco ed i suoi amici (tra cui Alessio (Pingu), la mia salvezza). Fu uno dei pomeriggi più divertenti di tutta la vacanza. Girammo un sacco di negozi di sport perchè Pingu cercava una felpa. Lui vedeva che non dicevo una parola e cercava di mettermi a mio agio. Grande Pingu! Però, non riuscivo a sciogliermi più di tanto. Ad un certo punto, mentre Pingu mi chiedeva consigli riguardo ad una T-shirt, sentii afferrarmi la mano. Alzai lo sguardo ed incrociai il sorriso radioso di Francesco, come a dirmi "Stai tranquilla, ci sono qui io." A quel punto cominciai a rilassarmi.
La sera a cena stetti con i miei compagni di gruppo. Dopo cena, mi incontrai nella sala comune con Francesco. Ci sedemmo un pò fuori sul prato con altri ragazzi. Poi, andammo a curiosare in sala-mensa (adibita, quella sera, a mini-discoteca). Appena entrammo, l'oscurità ci avvolse. Era quasi buio totale. Lui mi prese per mano e mi guidò in un giro esplorativo. Ad un tratto si fermò, si voltò verso me, prese il mio viso tra le mani e mi baciò. Un bacio bello, intenso. Il mio primo bacio. All'inizio fui un pò impacciata, la timidezza aveva preso il sopravvento. Ma poi, mi sciolsi in quel bacio così appassionato. E lui mi strinse forte a sè. Semplicemente... il Paradiso.
Pochi giorni dopo saremmo ripartiti. Il rientro in Italia avrebbe significato la fine di questa favola.
Ricordo il momento dei saluti: tutti un pò tristi, a promettersi che si sarebbero mantenuti i contatti. Mentre salutavo un pò di gente, tra la folla vidi Francesco ed i nostri sguardi si incrociarono. Venne verso di me. Era arrivato il momento di lasciarsi. Lasciai tutti e gli andai incontro. Lui mi prese per mano e ce ne andammo un pò in disparte. La tv in sala era accesa e sintonizzata su Mtv: Robbie Williams cantava Enternity. Dovevamo dirci addio. Avremmo mantenuto i contatti, ma come amici. Lui era di Roma, io di Pescara. Una storia a distanza, a quell'età, non era possibile. La tristezza mi attanagliava.
Mantenemmo i contatti. Cercai di dimenticarlo. Quando pensai di esserci riuscita, lo rividi (dopo due anni dal viaggio). Andai a Roma e ci incontrammo. E lì capii che proprio non mi era passata. Passammo una giornata fantastica in giro per questa bellissima Roma. Poi, mi riaccompagnò al treno (dovevo tornare a casa di mia zia) e lì ci scappò un bacio. Un mare di emozioni e di ricordi mi investì. Ed il ritorno a Pescara fu traumatico. In pullman non riuscii a trattenere le lacrime e la ragazza accanto a me (una tipa sulla trentina, di cui non seppi mai il nome), mi consolò. Passammo l'intero viaggio a parlare, il che mi aiutò tanto. La ringrazio tanto, ovunque lei sia.
Tornata a Pescara, mi impegnai a dimenticarlo. Dopo un pò perdemmo i contatti. Dopo quattro anni dall'ultimo incontro, mi trasferii a Roma per l'università. E mi feci risentire. Ogni tanto ci sentivamo, fin quando, a Febbraio di quest'anno, l'ho rivisto. Siamo usciti una sera: siamo stati al Lancelot, al Gianicolo ed un pò a zonzo per altre parti di Roma. Una bella serata. Non ci fu nulla, fortuna mia. Però... mi fa sempre effetto rivederlo. Forse perchè la nostra storia è stata breve, non abbiamo vissuto il declino delle storie che finiscono. Non saprei, ma ai miei occhi lui è ancora il massimo.
Mentre scrivo questo annedoto, gli ho inviato un sms. Tra poco passerà a salutarmi qui, a Circo Massimo.
Francesco. Il primo amore non si scorda mai.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao carissima claudia!stasera per la prima volta mi sono ritrovata a visitare il tuo blog..complimenti perchè è davvero bellissimo!scrivi dei pensieri stupendi :D
Ho deciso di lasciarti un commento perchè non ho potuto fare a meno di commuovermi quando ho letto questo post...!!è incredibile perchè anch'io ho vissuto una storia praticamente quasi identica..solo che invece di Reading,aveva come sfondo Oxford :-)Leggendoti si sono rifatti vivi tanti ricordi ed emozioni...e a distanza di 7 anni è ancora tutto ancora cosi speciale...ma soprattutto,a distanza di 7 anni ci siamo accorti che in realtà,nonostante tutto,forse non è mai finita!!!
Leggere una storia cosi simile alla mia mi ha fatto un certo effetto..;-)
In bocca al lupo per tutto mia carissima amica!Soprattutto in amore ;-)
Un abbraccio